Scialbo

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scialbo


agg. e s. m. [der. di scialbare]. – 1. agg. Pallido, smorto, sbiadito, scolorito: un colore sc.; un sole sc.; la luna correva impazzita fra le nuvole rotte, proiettava la sua luce sc. sulla cresta dei cavalloni (De Roberto); anche fig., inespressivo, privo di personalità, di carattere: lungo, magro, con un viso sc. e ironico di maschera morta dal grosso naso (M. Pratesi); privo di interesse, di attrattive: una giornata monotona e sc.; che conversazione sc.!; una prosa sc.; un’esecuzione, una regia scialba. 2. s. m., tosc. Intonaco: nelle scaglie di scialbo rimaste su la panchina fulva, rosseggiavano vestigi di affreschi (D’Annunzio); alle pareti più lunghe, tutte a scialbo, due vecchie pitture, forse del settecento (Tozzi).

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