Scòglio²

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scoglio2


scòglio2 s. m. [lat. scŏpŭlus, dal gr. σκόπελος «rupe», prob. per tramite del genovese]. – 1. a. Massa di roccia nuda che emerge dalla superficie del mare, di laghi o fiumi, o ne affiora o ne è appena ricoperta: una costa disseminata di scogli; prendere il sole sugli s.; la nave fu sbattuta dalla tempesta sugli (o contro gli) s.; pesce di scoglio, che vive in prossimità degli scogli (e, in partic., triglie di s., di qualità pregiata); meno com., roccia completamente sommersa: va giuso Talora a solver l’ancora ch’aggrappa O s. o altro che nel mare è chiuso (Dante). In partic., nella terminologia scientifica oceanografica, ogni rilievo roccioso o corallino, isolato e di limitate dimensioni, che emerga o affiori dal mare o sia immerso a piccola profondità. In geologia strutturale, s. tettonico, lembo staccato o residuo di coltri di ricoprimento (come termine ted., Klippe). b. estens. Rupe, grande roccia scoscesa e sim.: Certo io piangea, poggiato a un de’ rocchi Del duro scoglio (Dante). 2. fig. Grave difficoltà, ostacolo, impedimento: gli sarebbe piaciuto iscriversi al liceo scientifico, ma per lui la matematica è uno s. insormontabile; per realizzare il suo sogno di diventare attore deve superare lo s. dell’opposizione dei genitori. ◆ Dim. scogliétto; pegg. scogliàccio.