Silo

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silo


s. m. [dallo spagn. silo, che, come il provenz. ant. sil, è dal lat. sirus, gr. σιρός o σειρός «granaio»] (pl. sili o, alla spagnola, silos). – 1. Costruzione destinata alla conservazione di foraggi, derrate, prodotti deperibili, e anche di minerali: sili per cereali, per lo più situati in porti, nodi ferroviarî, luoghi di produzione o stabilimenti di trasformazione, formati da torri cilindriche o prismatiche, generalm. in cemento armato (costituenti le celle per la conservazione), collegate da strutture orizzontali nelle quali scorrono i nastri per il trasporto, nonché attrezzate con impianti meccanici per ricevere il cereale, pesarlo, pulirlo, conservarlo e consegnarlo per la destinazione finale; sili per foraggi, generalm. in cemento armato, a forma di torri cilindriche nelle quali il foraggio fresco, caricato dall’alto e compresso mediante un coperchio mobile, subisce, isolato termicamente e fuori dal contatto dell’aria, la fermentazione lattica che ne migliora le qualità nutritizie e la conservabilità; s. orizzontali, sili per foraggio a forma di fossa, in cui il materiale viene compresso con l’aiuto di un trattore e isolato con un copertone impermeabile. Vengono anche usati, per la loro economicità, sili, sia verticali sia orizzontali, costituiti da semplici involucri di film plastico a forma di lungo sacco cilindrico nei quali il foraggio viene compresso con apposite apparecchiature. Sono dette, genericam., malattie da silo quelle che colpiscono gli addetti alla disinfestazione e al controllo dei sili o al maneggio del loro contenuto, causate da inalazione di gas nitrosi che si sviluppano in seguito all’aumento della temperatura da cereali e foraggi e della miscela di tetracloruro e solfuro di carbonio impiegata come pesticida. 2. Per estens., con riferimento alla forma, s. missilistico, nel linguaggio militare, grande deposito sotterraneo di ubicazione segreta dal quale è possibile effettuare lanci di missili strategici.

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