Snèllo

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snello


snèllo agg. [dal germ. *snell, cfr. il ted. schnell «rapido, svelto»]. – 1. a. Veloce, rapido: Corda non pinse mai da sé saetta Che sì corresse via per l’aere snella (Dante). b. Agile, svelto, sciolto nei movimenti: un uomo di una certa età, ma ancora s.; Gli s. piedi e le canore labbra (Parini). 2. Più com., che ha forme sottili e slanciate, con riferimento a persone e animali: una figura s., un personale s.; gli s. levrieri; anche delle parti del corpo: avere una vita s., fianchi s. (o essere s. di vita, di fianchi); un paio di gambe snelle e nervose. Per estens., di piante e strutture: la s. sagoma dei cipressi; uno s. campanile. 3. fig. Agile, essenziale, funzionale, privo di complicazioni o appesantimenti superflui: uno stile s.; una prosa s.; il dialogo della commedia (o del film) procede s. e avvincente; in altri casi, con il sign. di sciolto, spedito, è usato quasi soltanto nel comparativo: rendere più s. il traffico, un servizio, e sim. 4. In scienza delle costruzioni si dice snella una struttura (puntone, pilastro, trave) quando il suo grado di snellezza è superiore a un valore fissato dipendente dal materiale di cui è composta la struttura stessa. ◆ Poco com. i dim. snellino e snellétto, noto quest’ultimo per il verso di Dante (Purg. II, 41) in cui si parla dell’angelo nocchiero che accompagna gli spiriti alla purificazione: e quei sen venne a riva Con un vasello snelletto e leggero, Tanto che l’acqua nulla ’nghiottiva.

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