Spirare¹

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spirare1


spirare1 v. intr. e tr. [lat. spīrare «soffiare»; respirare; emanare»]. – 1. intr. (aus. avere) a. Con riferimento ai venti, soffiare, sia leggermente: spirava una brezza leggera, un venticello primaverile; non spira un alito di vento; sia con più o meno forza: il vento spira da ponente; aveva spirato tutto il giorno un violento maestrale; spirava una tramontana che ci raggelava; Come la rena quando turbo spira (Dante). In usi fig., con riferimento a disposizioni, atteggiamenti di una persona o di un ambiente nei confronti di una persona o cosa, o a situazione più o meno favorevole a qualcuno o a qualche cosa: prima di chiedere un aumento di stipendio, è opportuno vedere che aria spira in direzione; con l’aria che spira negli ambienti borsistici, è meglio non rischiare in speculazioni di questo tipo (esempî, questi, in cui è più com. e fam. il verbo tirare). b. non com. Provenire attraverso l’aria, come soffiando: dai campi appena arati spirava un intenso odore di terra; più spesso in senso fig.: dal suo volto spirava una grande dolcezza, una profonda malinconia; i duo bei lumi Onde spira calore Soavemente periglioso al core (Parini). 2. tr., letter. Emanare, esalare: io sentia dai crin d’oro commosse Spirar ambrosia l’aure innamorate (Foscolo); e in senso fig.: un volto che spira dolcezza, serenità; Con leggiadro dolor par ch’ella spiri Alta pietà (Petrarca). Poet., ant., proferire, dire: Indi spirò: «L’amore ond’io avvampo ...» (Dante). 3. tr., fig., poet. Ispirare: i’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto (Dante); rispose che, spirata da Dio, andava cercando d’essere al suo servigio (Boccaccio); che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar (Leopardi). Infondere un sentimento: Tu spira al petto mio celesti ardori (T. Tasso); Scendi bufera ai tumidi Pensier del vïolento; Vi spira uno sgomento Che insegni la pietà (Manzoni). 4. ant. o poet. Respirare; per lo più con uso intr. (aus. avere), per indicare l’atto fisiologico del respiro, e quindi con il sign. di vivere, essere in vita: Ancor sarei di là dove si spira (Dante), sarei cioè ancora in vita; Io vivo? io spiro ancora? (T. Tasso); e sostantivato: Il caro tempo giovanil; più caro ... che la pura Luce del giorno, e lo spirar (Leopardi). Ma anche trans.: Ebbra spirò le vivide Aure del Franco lido (Manzoni). ◆ Part. pres. spirante, per lo più con funzione verbale: vento spirante da tramontana; riuscì un bellissimo poemetto spirante melanconia e compianto (Pellico); un volto spirante nobiltà e fierezza; essere vivo e spirante, veramente vivo, con la respirazione in piena attività (e quindi, come similitudine: in quel ritratto pare ancora vivo e spirante). Per l’uso come agg. e s. f. in fonetica, v. la voce.