Stagnare²

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stagnare2


stagnare2 v. tr. [der. di stagno; nel lat. tardo è documentato il part. pass. stagnatus] (per la coniug., v. la voce prec.). – 1. a. Ricoprire una superficie metallica di un sottile strato di stagno, allo scopo di proteggerla dagli agenti atmosferici o dall’azione di altre sostanze, oppure di prevenirne l’ossidazione: s. una lamiera, s. l’interno di un recipiente di rame. b. Saldare, accomodare con lo stagno fuso o eseguendo una brasatura dolce con una lega di stagno: s. una pentola, un catino bucato; far s. il manico d’un tegame. 2. estens. Di recipienti, serbatoi, imbarcazioni, formati di più elementi connessi insieme, provvedere a chiudere ermeticamente le connessure, in modo da impedire infiltrazione o fuoriuscita di liquido e renderli stagni: s. una botte, un barile, tenendoli immersi nell’acqua o ripieni d’acqua per più giorni, in modo che le doghe, gonfiandosi, si stringano fortemente l’una all’altra; s. uno scafo, calafatando i comenti fra le lamiere o fra le tavole del fasciame esterno; s. una falla, in un’imbarcazione, mediante un paglietto turafalle, o con altri procedimenti. ◆ Part. pass. stagnato, anche come agg., sottoposto a stagnatura: posate stagnate; una teglia stagnata.