Studiare

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studiare


v. tr. e intr. [der. di studio] (io stùdio, ecc.). – 1. tr. Applicarsi all’apprendimento e all’approfondimento di uno o più campi o settori di conoscenza e di esperienza, o anche di un singolo argomento: s. la fisica, la matematica, la filosofia, la letteratura, la musica, ecc.; e come corso di studî superiori: s. ingegneria, architettura, medicina (o, con uso assol., fam., s. per ingegnere, per architetto, per medico); s. i principî della termodinamica, un teorema, le equazioni di 3° grado, il pensiero di Kant; s. Dante, Manzoni; s. (e anche s., o imparare, a memoria, come esercizio) un canto di Leopardi; s. le lingue straniere, e s. l’inglese, il russo. Con uso assol., riferendosi al tipo di studî regolari e al modo con cui si studia: s. al liceo, all’università, all’accademia di belle arti; s. privatamente; s. bene, male, con difficoltà, con scarso impegno; avere voglia o poca voglia di s.; è un ragazzo intelligente, ma studia poco; in casa non hanno i mezzi per farlo s.; è uno che non ha studiato, ma è lo stesso un ottimo tecnico. Ormai ant. le costruzioni studiare in e studiare a (influenzata questa dalla costruzione lat. studere alicui rei): Per questo l’Evangelio e i dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia (Dante). 2. tr., estens. a. Cercare, impegnandosi con le proprie capacità ed esperienze, di realizzare, di risolvere qualcosa di nuovo, di diverso, di non noto: s. la soluzione di un problema economico; s. un nuovo procedimento industriale; s. un piano di attacco o di difesa. Nell’uso fam., inventare, escogitare: ha studiato una nuova maniera per vincere al totocalcio; sta studiando il modo di apparir giovane; e in frasi ellittiche: l’aveva studiata da un pezzo; le studia tutte, cerca tutte le maniere. b. Osservare, indagare, esaminare per conoscere: s. il cuore umano, s. il carattere di una persona; s. un problema, sottoporlo ad attento esame per cercarne le possibili soluzioni; s. le mosse dell’avversario, in guerra, in un duello, in un incontro sportivo, in un gioco (di scacchi, di dama), cercando di prevedere come l’avversario imposterà la sua azione per regolarsi di conseguenza; s. la situazione, per prevederne i possibili sviluppi; con sign. simile, s. il terreno, in senso proprio e fig.; s. le carte, per decidere sul modo di condurre il gioco. In partic., esercitarsi, prepararsi a qualche cosa: s. un pezzo di musica, esercitarsi a suonarlo per giungere a una buona esecuzione di esso; s. la parte, dell’attore che si prepara a una recita; s. un nuovo passo di danza, un nuovo esercizio acrobatico. c. Sorvegliare, controllare attentamente il proprio modo di agire e di comportarsi, per evitare che sia dannoso o non opportuno: s. le parole, cercare con cura le più adatte; s. i gesti, le mosse, talvolta con l’idea di ricercatezza o affettazione; tutti quegli occhi addosso alla poveretta l’obbligavano a studiar continuamente il suo contegno (Manzoni). 3. intr. (aus. avere) Cercare, procurare, sforzarsi di, affaticarsi per: O mio tenero verso, Di chi parlando vai, Che studi esser più terso E polito che mai? (Parini); studiava di restare calmo; studiava con ogni mezzo di non farsi scoprire. Più com., in questo senso, l’intr. pron.: studiarsi d’essere buono, d’essere breve; e con l’infinito semplice (non introdotto dal di): L’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre Con atti e con parole Studiasi fargli core (Leopardi). 4. tr., ant. Stimolare, sollecitare, affrettare: uscito fuori Lapaccio, studia il fante che selli le bestie (Sacchetti); anche nell’intr. pron.: non ci siamo sì saputi studiare, che noi non siam qui pure a così fatta ora ... giunti (Boccaccio). A questo sign. si riconnette l’espressione s. il passo, affrettarlo: Non v’arrestate ma studiate il passo (Dante); studiò poi il passo, per raggiunger colui che aveva preso come per guida (Manzoni); espressione ancor viva, ma piuttosto nel sign. di regolare, sorvegliare il passo (avvicinata a espressioni come s. le parole, i gesti, ecc.). ◆ Part. pres. studiante, ant. con valore di sost., nel senso di studente o di studioso: il che molto più si conviene nelle scuole tra gli studianti che tra noi (Boccaccio); era un gran studiante, che aveva in mente i nomi di tutte le stelle e conosceva la luna meglio di tutti (Panzini). ◆ Part. pass. studiato, anche come agg. (v. la voce).