Tempestare

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tempestare


v. intr. e tr. [der. di tempesta] (io tempèsto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Con uso impers., far tempesta, infuriare (della tempesta): cominciò a t. e a tirare un vento furioso; tempestava e grandinava. b. ant. Essere in tempesta, detto soprattutto del mare o di un lago. c. fig. Infuriare, agitarsi in modo violento e rumoroso: cieco d’ira, tempestava gridando come un ossesso; E mentre che ’l caval furia e tempesta (Pulci); in partic., del cuore e del sangue, battere, pulsare con forza e agitazione: mi tremavano le gambe, e il cuore mi tempestava in petto (Pirandello); sostantivato: quando il tempestare del sangue si fu calmato, tornò a distinguere innanzi a sé la cella (Pavese). d. fig. Menare colpi fitti e violenti: tempestava con i pugni sulla tavola, con i piedi sul pavimento; si contorce E lagrima dirotto il manigoldo Dell’aureo scettro al tempestar, che tutta Gli fa la schiena rubiconda (V. Monti). 2. tr., fig. a. Battere furiosamente, investire con colpi fitti e violenti: la grandine tempestava il selciato; la costa era tempestata da fortissimi venti; gli assediati tempestavano di frecce gli assalitori; gl’infelici eran tempestati di pietre, o, presi, venivan menati, a furia di popolo, in prigione (Manzoni); prese un sasso e cominciò a t. la porta per farsi aprire; lo aggredì violentemente tempestandolo di pugni; anche fig.: gli si appese al collo e lo tempestò di baci. b. ant. Mettere sottosopra, rovinare, guastare furiosamente: n’andò in cucina [il porco ferito], e là fece gran danno, tempestando ciò che v’era (Sacchetti). c. Con valore iperb., assalire, importunare con insistenza, in espressioni come t. qualcuno di domande, di lettere, di telefonate; t. con richieste inopportune; subito dopo cominciò a t. il suo ospite di domande, e sul suo essere, e sui gran fatti di Milano (Manzoni). d. Ornare un oggetto prezioso con gemme incastonate, disposte in gran numero secondo un criterio estetico: t. di rubini un calice d’oro. ◆ Part. pass. tempestato, anche come agg., usato quasi esclusivamente nel sign. 2 d: un diadema tempestato di brillanti.