Tìmpano

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timpano


tìmpano s. m. [dal lat. tympănum, gr. τύμπανον, con i sign. 1 e 3]. – 1. Strumento a percussione, costituito di un bacino emisferico di metallo chiuso da una membrana che, più o meno tesa mediante un cerchio mobile e alcune viti, risponde alla percossa di un mazzuolo con suoni corrispondentemente più o meno alti, di estensione però sempre limitata a un ambito medio-grave. Nell’uso letter. indica genericam. uno strumento a percussione sul tipo del tamburo: L’alto rumor de le sonore trombe, De’ timpani e de’ barbari stromenti (Ariosto). 2. a. In anatomia umana e comparata, la membrana che trasmette le vibrazioni sonore alle ossa dell’orecchio medio, detta anche membrana del timpano o timpanica, presente nell’organo acustico di tutti i vertebrati terrestri; nei mammiferi è sostenuta da un osso circolare, e trasmette le vibrazioni ai tre ossicini dell’orecchio medio (staffa, incudine e martello); negli anfibî, rettili e uccelli, è collegata a un unico ossicino, la columella; negli insetti, è sinon. di organo timpanale (v. timpanale). Con riferimento alla specie umana, nell’uso fam., le espressioni essere duro di timpani, essere di t. grossi, essere duro d’orecchi, sentirci poco; rompere il t., o più com. i t., assordare con rumori eccessivi (anche, eufemisticamente, rompere le scatole, seccare). b. In medicina, timpano blu, condizione morbosa caratterizzata dall’aspetto bluastro della membrana del timpano, dovuto alla trasparenza di una raccolta ematica (emotimpano) o alla sporgenza, nella cassa del timpano, del bulbo della vena giugulare. c. In zoologia, nella siringe di alcuni uccelli, la camera derivata dagli anelli posteriori tracheali modificati, che funziona da risonatore e può essere ossificata; nelle cicale e nei tettigonidi, membrana che fa parte dell’organo stridulatore. 3. Nelle costruzioni civili: a. Nei ponti ad arco, la struttura che sormonta l’estradosso dell’arco su ognuna delle due fronti del ponte, fino all’imposta dell’impalcato: può essere costituito da una parete in muratura continua (ponti a t. pieno) oppure forata con cavità cilindriche (occhi da ponte) passanti da una fronte all’altra, o addirittura sostituita da una serie di piedritti collegati da archi o travi orizzontali. b. Nelle facciate di testata di taluni edifici coperti da un tetto a due spioventi, la parte a forma triangolare del muro di facciata immediatamente sottostante alle linee di gronda inclinate; in partic., t. dentato, quello caratteristico di costruzioni in cui la facciata, lungo i due spioventi, in genere con inclinazione accentuata, assume una conformazione a gradini (era diffuso durante il Rinascimento nei Paesi Bassi e nella Germania settentr.). 4. In architettura, la parete triangolare compresa tra le cornici inclinate e quella orizzontale del frontone dei templi dell’antichità classica, spesso decorata con sculture o con basso o alto rilievo; anche la parte triangolare o arcuata sovrastante la cornice di coronamento di facciate, finestre o porte di edifici e chiese di epoca rinascimentale e barocca. 5. Nel torchio tipografico, telaio di ferro su cui è tesa una tela, sulla quale si pone il foglio bianco su cui a sua volta si ribalta la maschera protettrice dei margini o fraschetta; il timpano e la fraschetta vengono poi ribaltati insieme sulla forma di composizione. 6. Macchina idraulica usata anticam. per il sollevamento dell’acqua, costituita da una ruota a tamburo munita sulla periferia di aperture corrispondenti a dei canali radiali ricavati nell’interno della ruota stessa: questa, ruotando, sollevava all’altezza del proprio asse l’acqua in cui pescava. ◆ Dim. timpanèllo, timpanétto, usati raram. e solo nei sign. di strumento musicale e di elemento architettonico.

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