Trascrizióne

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trascrizione


trascrizióne s. f. [dal lat. transcriptio -onis, der. di transcribĕre «trascrivere», part. pass. transcriptus]. – 1. L’azione e l’operazione di trascrivere, il fatto di venire trascritto, il modo stesso in cui si effettua l’operazione e il risultato ottenuto: t. di un testo, di un documento, di un codice antico, di un manoscritto; in filologia e paleografia, t. diplomatica, che riproduce fedelmente l’originale, senza modificarne la grafia e sciogliere le abbreviazioni (che possono anche essere sciolte, indicando peraltro in parentesi le lettere integrate), e senza interventi correttivi, neppure di errori evidenti, o interpretativi (v. anche diplomatico, nel sign. 1); una t. diligente, accurata, o trascurata, mal fatta; errori di trascrizione. 2. In diritto, forma di pubblicità di atti riguardanti beni immobili, beni mobili registrati (veicoli, navi, aeromobili) e diritti d’autore e di invenzione, intesa a rendere legalmente conoscibili a terzi la situazione del bene, consistente nella comunicazione dell’atto a un ufficio pubblico e nell’annotazione dell’atto stesso, da parte dell’ufficio, in pubblici registri (ha la funzione di risolvere l’eventuale conflitto tra più acquirenti dello stesso bene a favore del primo tra essi che abbia trascritto il relativo atto di acquisto): t. di un atto di compravendita di un terreno, di un contratto di cessione dei diritti d’autore. 3. In linguistica: a. Rappresentazione grafica dei fonemi di un contesto, di una lingua o di un dialetto, in un sistema di scrittura diverso o comunque non usuale per quella lingua o per quel dialetto: t. in caratteri latini o in alfabeto latino di un nome arabo, ebraico, russo (più propriam. traslitterazione) o di una scrittura ideografica (per es. cinese, giapponese; non com. romanizzazione); t. di un testo dialettale, nel sistema grafico della lingua cui il dialetto appartiene, o in altro sistema appositamente creato. b. T. fonetica, rappresentazione dei suoni articolati, ossia della pronuncia, di lingue o dialetti, attuata per mezzo di un sistema di segni speciali (alfabeto fonetico, segni diacritici), ciascuno dei quali corrisponde rigorosamente a un solo fonema o suono articolato. c. T. analfabetica, rappresentazione analitica dei singoli particolari articolatorî caratteristici della pronuncia di un fonema, attuata, negli studî di fonetica sperimentale, per mezzo di simboli grafici di vario tipo. 4. In musica: a. Trasporto di una composizione antica (o del tutto diversa come tecnica strumentale o di esecuzione) dal sistema di notazione o scrittura originario a quello moderno (o normale in altri ambienti): fare la t. di una polifonia medievale, di un brano strumentale giapponese. b. Adattamento di una composizione a un mezzo fonico, vocale e strumentale, diverso da quello cui era originariamente destinato: t. di un’aria, di un’opera teatrale, ecc., per pianoforte, per organo; t. orchestrale di pagine pianistiche. 5. In biologia molecolare, il trasferimento del messaggio genetico contenuto nel DNA su molecole di RNA-messaggero; questo trasferimento permette il passaggio dell’informazione dal nucleo al citoplasma dove viene effettuata la sintesi proteica. È detta t. inversa la trascrizione di DNA su stampo di RNA, tipica di alcuni virus detti retrovirus, che hanno un particolare enzima, la transcrittasi inversa. 6. In informatica, il trasferire dati tra diversi tipi di memorie (per es., da un disco rigido a un dischetto o a un nastro magnetico), con eventuale modificazione del formato.