Traspòrto

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trasporto


traspòrto s. m. [der. di trasportare]. – 1. a. L’azione e l’operazione di trasportare, il fatto di venire trasportato, e le modalità e i mezzi con cui si esegue: t. di persone, di merci, di materiali; incaricare uno spedizioniere del t. della mobilia; durante il t. da una stanza all’altra il lampadario ha urtato contro lo stipite e si è rotto; il t. delle artiglierie era fatto a dorso di mulo; un servizio organizzato per il t. dei feriti; t. funebre (o semplicem. trasporto; nel linguaggio giur. t. del cadavere o della salma), il trasferimento di una salma al cimitero: il t. avrà luogo domani alle 10. Con sign. più preciso, il trasferimento di persone o di cose da un luogo a un altro attraverso una via di comunicazione e mediante un veicolo (mezzo di t., o anche semplicem. trasporto, per es. in espressioni come: salire su un t. pubblico, cioè tram o autobus; servirsi di un t. privato): t. terrestre (t. su strada ordinaria, per ferrovia, per tranvia, per metropolitana, con funivia, con seggiovia, con ascensori, ecc.; si parla anche di trasporti su rotaia, su ferro, su gomma, per lo più nel linguaggio giornalistico, riferendosi rispettivam. ai mezzi urbani, alle ferrovie, agli autoveicoli); t. marittimo (t. fluviale, lacuale o lacustre, per via d’acqua interna); t. internazionale di merci, per ferrovia o su strada, regolati da convenzioni internazionali; Ministero dei t., che organizza e controlla i trasporti pubblici; nave (da) trasporto, unità destinata prevalentemente al carico di merci, secche o liquide (nave t. carbone, minerali, ecc.), qualche volta anche destinata al carico di altro genere (nave t. truppe, passeggeri, ecc.); t. aereo (aerei da t.); spese di t., costi del t., e assol. pagare il t.; tasse sui t.; contratto di t., contratto con cui il vettore si obbliga a trasportare da un determinato luogo a un altro, e per un corrispettivo concordato, merci, materiali o anche persone; t. cumulativo, contratto di trasporto con il quale più vettori successivi si impegnano unitariamente a garantire un trasporto articolandolo in diverse tappe. In partic., t. militari, per gli spostamenti di reparti delle forze armate, di servizî e di materiali, richiesti dalle esigenze operative; secondo le caratteristiche di tali movimenti si distinguono: t. di mobilitazione, di radunata; t. di copertura, per assicurare la difesa confinaria; t. d’emergenza, effettuati per esigenze connesse con la difesa e l’offesa; secondo il campo di operazione si distinguono t. di prima linea e t. di seconda linea. T. refrigerati, trasporti di derrate deperibili effettuati con appositi autocarri, o vagoni ferroviarî, muniti di impianti di refrigerazione e pareti coibentate. T. pneumatico, trasporto di sostanze solide, generalm. allo stato polverulento o anche in piccoli grani, effettuato mediante forte corrente d’aria in tubazioni rigide o flessibili, soprattutto per il caricamento di sili, di navi, di autocisterne, ecc. b. non com. Trasferimento in altra sede: il t. della capitale del Regno d’Italia da Torino a Firenze nel 1865. 2. fig. Con riferimento all’uso fig. di trasportare (v. questo verbo, nel sign. 2) e per influenza diretta del fr. transport, impeto, moto irresistibile, intenso stato emozionale: il t. della passione; operare, agire in un t. d’ira, di sdegno, o di entusiasmo, di zelo, di generosità; abbracciare con t. un amico; studiare con t.; accogliere con t. una proposta di rappacificazione. 3. Con sign. tecnici particolari: a. Nelle arti grafiche, denominazione generica dell’operazione mediante la quale il soggetto da riprodurre (testo, disegno, ecc.) viene trasferito dalla matrice originaria (pietra, metallo, carta, ecc.) a una intermedia o a quella definitiva: stampa a trasporto; inchiostro da trasporto, tipo speciale d’inchiostro usato in alcune operazioni di trasporto. b. Nelle costruzioni stradali, momento di t., il prodotto del volume (o del peso) di terra da trasportare da una zona di scavo a una di riporto per la distanza dei baricentri delle zone stesse. c. Nella tecnica del restauro, l’operazione conclusiva del distacco, ossia il trasferimento del dipinto su un nuovo supporto; talora il termine indica anche il dipinto stesso trasportato (su tela, su compensato, su telaio metallico, ecc.), per distinguerlo da un dipinto originario. Viene definito t. a strappo quando si distacca solo la pellicola pittorica, t. a stacco quando si asporta anche il supporto guasto (v. distacco, n. 1). d. Nella scherma, azione con la quale si passa da un legamento a un altro senza disgiungere la lama. e. In artiglieria, t. di tiro, particolare procedimento impiegato nel tiro con puntamento indiretto, secondo il quale i dati di tiro, ricavati per aggiustamento, relativi a un dato obiettivo vengono utilizzati, con opportune correzioni ed entro certi limiti di tempo e di spazio, per un altro obiettivo, conservando all’incirca la stessa approssimazione. Analogamente i dati ricevuti per aggiustamento su di un obiettivo da una batteria possono essere utilizzati sullo stesso obiettivo da ogni altra batteria (t. all’origine). f. In elettrotecnica, t. dell’energia elettrica, lo stesso che trasmissione dell’energia elettrica. 4. In musica, t. o trasposizione, la notazione o l’esecuzione di un brano in un tono (scala tonale) diverso da quello originario; è frequente soprattutto nella musica vocale (allo scopo di adattare un pezzo alle possibilità canore di un dato esecutore), ma anche in quella strumentale (per agevolare la lettura agli esecutori di strumenti a fiato – come il clarinetto, il corno inglese, il sassofono, il corno, la tromba, il trombone – tagliati altrimenti che in do, per i quali le parti sono scritte in una tonalità, mentre gli strumenti le suonano in un’altra), e può essere praticato mediante due metodi: leggere il brano come se la chiave fosse altra da quella scritta, o calcolare l’insieme armonico nel tono in cui si vuole trasportare. 5. a. In matematica, operazione che consiste nel trasportare da un membro all’altro di un’identità o di un’equazione uno o più termini, cambiando i loro rispettivi segni. Così, per es., l’equazione x3 – 3 x + 5 = 7 x2 – x4 è equivalente a x4+x3–7 x2 – 3 x = − 5. Il trasporto equivale perciò a sottrarre (o sommare) una medesima quantità ad entrambi i membri di una uguaglianza; tale operazione non altera l’uguaglianza. b. Nella teoria dei vettori, t. di un vettore applicato, l’operazione consistente nello spostare il punto di applicazione del vettore da una posizione all’altra lungo la sua retta di applicazione (in modo da ottenere un vettore equipollente a quello dato e allineato con questo). c. In fisica, nella dinamica dei fluidi e, per estens., in tutti i fenomeni (detti fenomeni o processi di t.) di moto collettivo sotto l’effetto di campi esterni o di differenze di densità di materia o di energia (per es., nella teoria cinetica dei gas, nella conduzione elettrica dei metalli, nella diffusione di materia dovuta a gradienti di concentrazione, nell’ottica dei fasci di particelle, ecc.), sono dette equazioni del t. le relazioni che legano alle altre grandezze in gioco le variazioni nello spazio e nel tempo della distribuzione degli elementi in movimento, e coefficienti di t. i parametri numerici che entrano in tali relazioni; in elettrochimica, nel fenomeno dell’elettrolisi, numero di t. di una specie ionica è il rapporto fra la quantità di elettricità trasportata dagli ioni di quella specie e la quantità di elettricità trasportata nello stesso tempo da tutte le specie ioniche presenti: dalla definizione stessa consegue che la somma dei numeri di trasporto di tutti gli ioni presenti in un elettrolito è sempre uguale a 1. 6. In geologia, traslazione suborizzontale di formazioni rocciose o di intere unità geologiche, con formazione di coltri o falde di ricoprimento alloctone. Con sign. più specifici, t. litoraneo, movimento della sabbia di una spiaggia in seguito al moto ondoso del mare; t. fluviale, trasporto da parte di un fiume dei sedimenti in soluzione, in sospensione e lungo il fondo dell’alveo. 7. In biologia, processo di passaggio di sostanze attraverso una membrana naturale; può essere attivo o passivo, a seconda che comporti o meno un consumo di energia. 8. In zoologia, t. attivo e t. passivo, le due modalità di dispersione nell’ambiente degli organismi, a seconda che sia effettuata per movimento autonomo o per mezzo di agenti esterni (vento, acqua, altri organismi, ecc.). ◆ Dim. trasportino, con sign. partic. (v.).