Ubrïaco

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ubriaco


ubrïaco (meno com. ubbrïaco; ant. ebrïaco; pop. tosc. brïaco) agg. [dal lat. tardo ebriacus, der. di ebrius «ebbro»] (pl. m. chi). – 1. Che è in stato di ubriachezza, di intossicazione acuta da alcol: è tornato a casa u. (e, con rafforzamento iperb., u. fradicio); tutte le sere è u.; doveva essere u. per parlare (per comportarsi, ecc.) in quel modo; sei u.?, a chi si comporta come se non avesse piena coscienza delle sue parole o dei suoi atti; sostantivato: nella strada c’era un u.; gli u. si reggono in piedi con difficoltà. 2. fig. Esaltato da un sentimento eccessivo, da una passione così forte che offusca il retto giudizio: è u. di quella donna. Con senso attenuato, per indicare uno stato di momentanea euforia o di momentaneo sbalordimento e frastornamento: era u. di gioia, o di stanchezza; ero come u. per tutte quelle grida, per tutta quella confusione, per tutte quelle luci, ecc. 3. Maiale u., preparazione della cucina toscana, costituita da braciole di maiale rosolate in padella con aglio e prezzemolo e poi condite con vino Chianti che viene da esse assorbito nella padella stessa, a caldo. ◆ Accr. ubriacóne (f. -a), per lo più come sost., persona frequentemente ubriaca.

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