Ùrgere

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urgere


ùrgere v. tr. e intr. [dal lat. urgēre «incalzare, spingere, sollecitare»] (io urgo, tu urgi, ecc.; non sono usati il pass. rem., il part. pass., né, di conseguenza, i tempi composti). – 1. tr. Incalzare, sospingere: come orologio ... Che [= del quale] l’una parte l’altra tira e urge, Tin tin sonando (Dante); fig., sollecitare, spronare: Un desiderio che non ha parole V’urge (Pascoli). Più com. con uso assol., premere, esercitare una pressione: il nemico urgeva alle porte della città; la folla urge sul recinto di sbarramento; il direttore urgeva per avere i prospetti. 2. intr. Abbisognare, essere necessario con sollecitudine: urgono vettovaglie; urge un dottore; mi urgono denari; urge provvedere immediatamente. ◆ Part. pres. urgènte, molto com. con valore di agg. (v. la voce).