L’opera è una sintesi sapiente e raffinata di elementi plastici, pittorici e cromatici. I diversi punti di azzurro e blu, dimensioni della notte e del trascendente, sono felicemente accostati a colori della terra, sostanziosi e sottostanti: il segno della materialità, dell’umanità, quasi di una innocente animalità di cui il presepio è sintesi ed espressione suggestiva e affascinante.
Le macchie di colore, spesso segmentate o ondulate, simboleggiano un ordine della dimensione umana, disciplinata, sottomessa dall’evento straordinario eppure sconvolta nella sua devozione, rapita e consapevole allo stesso tempo. L’asino e il bue sono su un piano quanto meno paritario a quello di un geometrico San Giuseppe, serio e controllato, e tutto ciò si sposa con dolcezza infinita alla commossa maternità di Maria e alla tenerezza persino divertente del Bambinello. La stalla è casa metafisica, la cometa è razionale bellezza, il quadro intero cattura e regala una intensa esperienza estetica.
L’iconografia del presepe, inoltre, si è diffusa in ogni parte del mondo con innumerevoli varianti. L’artista contemporaneo, dunque, si misura, con un tema difficile e complesso che è stato in grado di rielaborare con assoluta libertà interpretativa.
Il presepe (o presepio) è la rappresentazione plastica della nascita di Gesù. Il presepe, allestito nelle chiese, nelle case e più di recente anche nelle strade durante il periodo natalizio, riproduce con figure di materiali vari, in un'ambientazione ricostruita più o meno realisticamente, le scene della Natività e dell'Adorazione dei Magi.
LA PROPOSTA
Treccani presenta in questa occasione un oggetto realmente e totalmente fuori dall’ordinario, una sintesi tra la storia e la capacità di un Maestro e il...