Continua la collaborazione tra l’Istituto della Enciclopedia Italiana e il maestro Aurelio Amendola, con un nuovo lavoro che propone le immagini più suggestive della città che tutto il mondo ci invidia, dal 1993 Patrimonio mondiale UNESCO. Grazie al sapiente uso del bianco e nero, Amendola restituisce una visione originale e unica dei Sassi e dei capolavori architettonici di Matera. Il volume fa parte di una nuova collana, Ut pictura poësis, che mette in primo piano un fecondo intreccio tra il testo letterario e le arti figurative, tra immagini e parole. Oltre alle mirabili foto di Amendola, infatti, “Matera” contiene anche un testo del professor Giuseppe Lupo, dal titolo Le pietre sono diventate parole. Viaggio nel destino di una città, in cui il narratore sembra quasi dialogare con ogni singola immagine e ci aiuta a comprendere profondamente quello che le immagini possono solo suggerirci.
MATERA. Una storia di coraggio che parte da lontano . Le origini di Matera risalgono al Paleolitico inferiore-medio, con il ritrovamento di oggetti che testimoniano la presenza di cacciatori. Più stabili gli insediamenti nel Neolitico, con tracce anche di villaggi trincerati, mentre per il primo nucleo urbano dobbiamo attendere l’Età dei Metalli: la Civita nasce sulla sponda destra della Gravina ed è stato il primo colle ad essere abitato e scavato. La presenza, nello stemma cittadino, della raffigurazione di un bue con in bocca tre spighe di grano, avvalorerebbe l’ipotesi dell’origine greca di Matera poiché tale rappresentazione si ritrova anche su alcune monete greche. Con un salto temporale molto ampio, arriviamo al XX secolo, in particolare ai tragici avvenimenti legati alla Seconda guerra mondiale: Matera è ricordata, infatti, come la prima città del ...