Con quest’opera Treccani intende celebrare uno dei racconti più noti e affascinanti della letteratura medievale, ispirato a leggende celtiche e cristiane e diventato poi un simbolo degli ideali cavallereschi.
Le gesta di Artù – sovrano della Britannia meridionale che avrebbe resistito agli invasori sassoni – sono narrate già da Nennio nell’VIII-IX secolo nella Historia Brittonum e poi, nel XII secolo, nella Historia regum Britanniae di Geoffrey di Monmouth, al quale si deve probabilmente l’invenzione delle imprese di questo mitico re e delle leggende della cosiddetta Tavola Rotonda. Sebbene risulti un Artù nella storia dei Britanni del V-VI secolo, le famose vicende narrate sembrano, infatti, non avere base storica e sarebbero diventate cosi note per l’esigenza di Enrico II d’Inghilterra, nel XII secolo, di trovare un antenato illustre nella dinastia inglese: quest’ultima, infatti, in seguito al matrimonio di Enrico II con Eleonora d’Aquitania, aveva acquisito parte dei possedimenti che erano appartenuti a Luigi VII di Francia, primo marito di Eleonora.
La storia del mitico re e dei suoi cavalieri – i quali, secondo la leggenda, sedevano tutti alla pari attorno a una Tavola Rotonda – e stata narrata in romanzi e poemi; basterà citare, ad esempio, le opere di Chretien de Troyes, nelle quali viene introdotto il tema dell’amor cortese nel racconto dell’epopea cavalleresca, in cui la ricerca del Santo Graal rappresenta senz’altro una vicenda centrale.
Massimo Bray
Direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana
LE CARATTERISTICHE DELL'OPERA
Riproduzione in facsimile del manoscritto français 112(3) conservato presso la Bibliothèque nationale de France di Parigi e contenente un’originale compilazione del materiale narrativo legato alle vicende di Lancillotto e Tristano, di Artù e del Graal.
Il facsimile riproduce il codice membranaceo di cm 44 × 31, datato al 1470, composto da ff. II, 230, II e corredato da 133 eleganti miniature tabellari, di varie dimensioni, che occupano una o due colonne di scrittura e dialogano costantemente con il testo, accompagnando il lettore – guidato anche da rubriche-sommario – lungo tutta la narrazione.
Stampato con retino stocastico a cinque colori più oro a caldo su carta pergamenata Stucco delle Cartiere Fedrigoni; i risguardi sono stampati a quattro colori su carta Arena Smooth White delle Cartiere Fedrigoni.
Legatura in piena pelle marocchino di colore rosso impressioni in oro sul piatto e sul dorso.
Tiratura di 299 esemplari numerati a mano da 1 a 299 più 9 esemplari in numerazione romana.
Il commentario si compone di oltre 170 pagine più 25 tavole a colori fuori testo.
Facsimile e commentario sono contenuti in un cofanetto rivestito con tela rossa e stampa in oro a caldo sul piatto.