Baradili sorge ai margini del Campidano, la più grande pianura sarda, che occupa la parte sud-occidentale dell'isola. Popolato sin da tempi antichissimi, come dimostrano i nuraghi presenti nelle sue vicinanze, il paese fece parte del Giudicato di Arborea, uno dei quattro regni indipendenti in cui la Sardegna fu divisa nel Basso Medioevo. La chiesa principale del paese è quella di Santa Margherita, di impianto settecentesco ma ristrutturata nel secolo scorso. Nei pressi del paese, si possono ammirare i ruderi di tre nuraghi, denominati Cibixina, Candeu e Nurattò. Suggestivo il centro storico, che conserva l'antica struttura medievale con gli edifici in pietra. L'economia di Baradili è tradizionalmente legata all'agricoltura e alla pastorizia: tra i prodotti tipici, il vino, l'olio, le mandorle e lo zafferano. Nel paese si celebra una festa legata ai crucuxionis, i ravioli ripieni che costituiscono il piatto più caratteristico della zona. Baradili presenta una ricca tradizione gastronomica, che va dai primi piatti (ravioli, gnocchetti e vari tipi di paste) agli arrosti di carne. Il pane locale, detto “civraxiu”, si presenta in grosse pagnotte del peso di circa due chili. I formaggi, tra cui l'immancabile pecorino, vengono usati anche per la produzione di dolci, che usano anche le mandorle locali. Rinomati anche l'olio e il vino. Autore: Sergio Pasquandrea