Carapelle Calvisio sorge sugli ultimi contrafforti meridionali del Gran Sasso, a 900 metri di quota, e gode di un'ampia vista sulla conca aquilana fino al massiccio della Maiella. Il suo centro storico conserva, oltre a varie pregevoli chiese, il suo antico impianto urbanistico medievale.
La chiesa più importante del paese è quella di San Francesco, decorata da affreschi rinascimentali e da un altare barocco. Fuori dal centro abitato vi sono l'antica chiesa di San Vittorino, con annesso un pozzo medievale, e il santuario del patrono San Pancrazio. Notevole anche il borgo fortificato, con la cerchia di mura e il Palazzo Piccioli.
Come in tutto l'Appennino abruzzese, la pastorizia, svolta secondo l'antichissimo sistema della transumanza, era l'attività economica più diffusa a Carapelle. A essa si affiancava l'agricoltura, i cui prodotti più pregiati erano l'olio d'oliva e lo zafferano. Importante anche il tartufo, che veniva cercato con l'ausilio dei maiali.
I sapori contadini dominano la cucina di Carapelle: olio, cereali, formaggi, olive, tartufi, ortaggi e patate. Domina la carne d'agnello, usata anche per preparare il ragù, e quella di maiale. Tra i dolci, si ricordano i fichi fritti e le “ferratelle”, preparate per la festa del patrono, San Pancrazio.
Autore: Sergio Pasquandrea
Acquista su iTunes store Acquista su Amazon