Abituale

Enciclopedia Dantesca (1970)

abituale


Termine filosofico comune al linguaggio della scolastica (latino habitualis), e che significa " conforme all'abito, alla disposizione naturale ": in Cv III XIII 5 la nostra sapienza è talvolta abituale solamente, e non attuale, che non incontra ciò ne l'altre intelligenze, che solo di natura intellettiva sono perfette; e IV XVIII 1 ogni vertù morale viene da uno principio, cioè buona e abituale elezione (in Mn I XI 13 cupiditas habitualem iustitiam... obnubilat). Il termine a. è qui usato in opposizione ad ‛ attuale ' per indicare il possesso di una scienza o di una virtù acquisita, ma non il suo uso o esercizio, in uno stato che è medio tra la pura potenza e l'atto perfetto. In riferimento a ‛ elezione ' designa la disposizione a compiere una scelta. Cfr. s. Tommaso: "Est scire in habitu et scire in actu" (Seni. II, 24, 2, 4 ad 4), "maior est perfectio scientiae existentis in actu quam praeexistentis in habitu " (Sum. theol. III 11 5 1). V. anche ABITO; ATTUALE.