ACCOMODAZIONE

Enciclopedia Italiana (1929)

ACCOMODAZIONE (lat. accommodatio, da commodus; fr. e ingl. accommodation; sp. acomodación; ted. Akkomodation)

Giuseppe Ovio

Funzione dell'occhio, per la quale questo può vedere a diverse distanze. È la messa in fuoco degli strumenti ottici, che nell'occhio si compie principalmente mediante un mutamento della forza rifrangente del cristallino, unica lente che si conosca, dotata di questa proprietà. L'accomodazione è essenzialmente funzione dei muscoli contenuti nel corpo ciliare. Quando avviene la loro contrazione, il corpo ciliare si porta in avanti; le sottili fibrille che prendono origine alla superficie del corpo ciliare e s'inseriscono tutto all'intorno del cristallino di cui costituiscono il legamento sospensore, detto anche Zonula dello Zinn, quando avviene quello spostamento in avanti, si rilasciano mentre, quando, il corpo ciliare è all'indietro, nella posizione di riposo, sono tese, ed esercitano una certa trazione sul cristallino. Per questa trazione il cristallino è un po' appiattito, mentre, quando le fibrille sono rilassate, esso, che è come una vescica ripiena di sostanza molle, tende ad assumere forma sferica, e diventa così una lente più forte. Inoltre per questo mutamento di forma del cristallino, le sue particelle (fibre) si addensano verso il suo asse, ed essendo d'indice diverso, risulta, pel cristallino accomodante, un indice totale superiore all'indice del cristallino non accomodante. L'aumento di rifrazione che si ha per l'accomodazione, è dunque dovuto all'aumento di spessore del cristallino, e all'aumento del suo indice di rifrazione. L'accomodazione fu studiata nell'uomo principalmente da Cramer, da Helmholtz, da Tscherning, da Gullstrand; negli animali, da Hess. Ovio dimostrò nell'uomo lo spostamento in avanti del corpo ciliare, prima constatato soltanto, e con danno dell'occhio, negli animali.

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