ACIREALE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

Vedi ACIREALE dell'anno: 1958 - 1994

ACIREALE (Acium)

G. Rizza

È il maggiore dei sette centri abitati che sorgono tra l'Etna e il mare e nel cui nome è ripetuto il termine Aci.

Gli scrittori antichi (Teocr., i, 69; Sil. It., De B. B., xiv, 221 ss.) ricordano in quel territorio un fiume denominato ῎Ακις col quale è posta in relazione la leggenda di Aci e Galatea; la posizione di una città dello stesso nome sulla riva del fiume è precisata dall'Itinerario di Antonino che pone Acium a 19 miglia da Nasso e a 9 da Catania; essa è quindi da ricercare nel territorio di Acireale. Il fiumicello della leggenda è stato da alcuni (Holm) identificato con il piccolo corso d'acqua detto Acquegrandi, da altri con la Reitana; il primo sfocia in mare poco a S di A.; il secondo nel golfo di Capomulini.

Sulla riva destra del fiume Reitana, non lontano dalla moderna A., vi è una sorgente sulfurea denominata S. Venera, presso la quale si vedono i resti di un grande stabilimento termale romano; altri ruderi di notevole entità si trovano a Capomulini, dove è stato messo in luce il basamento di un tempio romano di età repubblicana, mentre altri resti di costruzioni antiche ancora inesplorate sono visibili nell'area circostante. Da questa località, con la quale è probabile si debba identificare l'antico centro abitato, provengono numerosi oggetti antichi attualmente conservati nella biblioteca dell'Accademia degli Zelanti; tra di essi è una testa marmorea romana pubblicata come ritratto di Cesare. Resti di un edificio romano del I sec. d. C. sono segnalati in contrada Casalotto.

Di grande interesse è la collezione numismatica del barone Pennisi di Floristella, sita nel palazzo omonimo, ricca di pregevolissimi esemplari della monetazione greca della Sicilia. Tra i quali ricorderemo le splendide monete di Katane firmate da Euainetos, Herakleidas, Prokles (Rizzo, tavv. xiv, 7-8; xvi, 2; xiv, 18, 21) e quelle di Siracusa con le firme di Eumenes (op. cit., tav. xlii, 7; xliv, 4 a), di Eukleidas (op. cit., tavv. xlv, 1, 3; xlvi, 1, 4), di Euainetos (op. cit., tav. H) di Kimon (op. cit., tavv. l, 7; ll, 1).

Bibl: Raciti-Romeo, Memorie sulle origini di Aci, Acireale 1893; A. Holm, Storia della Sicilia, I, Torino 1896, p. 71; P. Orsi, in Notizie Scavi, 1903, p. 442 ss. (oggetti ora all'Accademia degli Zelanti); Raccuglia, Storia di Aci, Acireale 1906; Arch. Stor. della Sic. Orient., XIII, 1916, p. 211; G. Libertini, in Not. Scavi, 1922, p. 491 ss. (edificio in contrada Casalotto); E. Boehringer, Der Caesar von Acireale, Stoccarda 1933; G. Libertini, in Not. Scavi, 1952, p. 341 ss. (tempio repubblicano); A. Pennisi-G. E. Rizzo, Siciliae Veteres Nummi, Acireale 1940; G. E. Rizzo, Monete greche della Sicilia, Roma 1946 (sulla raccolta Pennisi; per i riferimenti alle singole tavole, v. sopra).