ADAD

Enciclopedia Italiana (1929)

ADAD

Giuseppe Furlani

. È un dio del pantheon sumero, babilonese e assiro. È il dio della tempesta, del vento e della pioggia. In Sumeria fu chiamato Immer, in Babilonia anche Rammān, "il tonitruante". Il suo nome è scritto di solito coll'ideogramma IM o IN-RI Ma si riscontra anche l'ideogramma MAR-TU, che lo designa come dio del vento che spira dall'occidente. I Sumeri lo chiamavano Iškur. Viene celebrato come colui che fa cader la pioggia benefica, che solleva il vento, che dà il grano e il vino. Egli è il dio dell'inondazione che porta il limo grasso nella pianura: tuona in cielo e con lo splendore del suo fulmine copre il paese come con un abito. È pure il signore delle fonti. Ma può essere anche il dio della tempesta e della pioggia devastatrici, che rovinano il paese e lo desolano; e perciò i re assiri lo invocano spesso contro i loro nemici e gli attribuiscono le loro vittorie. Allora egli urla con la tempesta e mugghia come un toro furioso. detto anche il grande toro. Assieme al dio Šamaš Adad presiede alla visione del futuro ed è dunque una divinità della mantica.

Aveva culto a Sippar, a Babele, a Ēkallāte, a Kalḫu e Ḫalman.

Essendo una divinità di uno dei fenomeni naturali più comuni, l'Adad dei Babilonesi e Assiri somiglia molto al dio della tempesta e della pioggia degli altri popoli e specialmente a quello che si adorava in Siria e in Asia Minore. Non è vero, come è stato sostenuto da qualcuno, che egli sia di origine occidentale ed importato dagli Amoriti in Babilonia: i Sumeri lo annoveravano già tra i loro dèi e tutto ci lascia supporre che egli sia un dio sumero antichissimo.

Il suo simbolo è il fulmine. Sua moglie è Šala ed Anu, dio del cielo, è suo padre. È rappresentato da un vitello o da un toro (v. babilonia e assiria: religione).

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