VALLEGA, Adalberto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 98 (2020)

VALLEGA, Adalberto

Francesco Surdich

– Nacque a Cairo Montenotte (Savona) l’11 maggio 1934 da Stefano e da Maria Del Ponte.

Il 26 giugno 1959 sposò Luigia Bistolfi, dalla quale ebbe due figli, Patrizia (n. 1960) e Giorgio (n. 1966). Dopo aver ottenuto l’annullamento del matrimonio, il 20 dicembre 1980 sposò Bruna Cassanello.

Laureatosi all’Università di Genova, prima in scienze politiche (1958) e poi in geografia (1962), fu assistente volontario di geografia dal 1962 al 1964 presso l’Università di Trieste e dal 1964 al 1968 presso l’Università di Genova, e di geografia economica presso l’Università Bocconi di Milano dal 1966 al 1968. Divenne professore incaricato di geografia, a partire dal 1968, e assistente ordinario, a partire dal 1970, presso la facoltà di magistero dell’Università di Genova, dove, dopo essere stato nominato nel 1973 professore aggregato al gruppo di discipline geografiche, venne chiamato come professore ordinario di geografia dal 1° novembre 1976 (insegnò per incarico anche geografia del mare). Nella stessa università ricoprì il ruolo di preside per il triennio accademico 1988-89/1990-91 e quello di direttore dell’Istituto di scienze geografiche. Nel 1969 aveva ottenuto la libera docenza di geografia economica.

Dal 1° novembre 1976 si trasferì alla facoltà di architettura, dove insegnò geografia regionale (di cui dal 1976 al 1980 tenne l’incarico anche presso la facoltà di lettere e filosofia) e geografia urbana e regionale dal 1995, ma anche, per incarico, geografia antropica e geografia del paesaggio e dell’ambiente; dal 1996 ricoprì la carica di direttore del dipartimento di pianificazione della città, del territorio e del paesaggio.

Nel corso della sua carriera ricoprì numerosi incarichi sia in Italia sia all’estero. Fu infatti presidente dell’Associazione dei geografi italiani dal 1981 al 1984; membro del Consiglio direttivo, dal 1985 al 1997, della Società geografica italiana, che pochi mesi prima della sua scomparsa lo avrebbe nominto socio d’onore; vicepresidente dal 1996 al 2004 e presidente dal 2004 al 2008 dell’Unione geografica internazionale, organo di cui presiedette prima il gruppo di studio e poi la commissione sulla geografia del mare dal 1986 al 1992. Fondò nel 1993 e presiedette a partire dal 1996 l’ICCOPS (International Centre for Coastal and Ocean Policy Studies), istituito per promuovere in chiave interdisciplinare la ricerca sul mare e sulle coste. Membro del Comitato tecnico dei trasporti dell’Unione italiana delle Camere di commercio, della Società degli economisti dei trasporti, del Comitato italiano di Eurocoast, del Law and sea institute, dell’International boundaries research unit (Gran Bretagna), della New York Academy of sciences e dell’Academia Europaea, collaborò con importanti istituzioni scientifiche e diverse organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, l’UNESCO, la FAO, la ICSU (International Council of Scientific Unions). Ottenne prestigiosi riconoscimenti, fra cui le lauree honoris causa dell’Università di Nantes (2001) e di Bucarest (2006), e la designazione a membro onorario della Società geografica russa (1959), di Parigi e della Romania.

Accanto a quella didattica e gestionale, altrettanto significativa e ad ampio raggio è stata la sua attività di ricerca, testimoniata da oltre una trentina di volumi – alcuni dei quali tradotti in inglese –, e da circa trecento articoli apparsi su riviste scientifiche nazionali ed internazionali, concernenti una vasta gamma di argomenti e discipline geografiche. I suoi studi spaziavano dalla geografia umana alla geografia regionale, dall’analisi delle regioni costiere a quella dei trasporti marittimi, delle aree portuali e industriali litoranee e dei problemi di gestione marittima. Oltre alle numerose opere di divulgazione e con finalità prettamente didattiche, spiccano diversi contributi caratterizzati da concetti innovativi, frutto dei suoi principali filoni di studio e di ricerca. L’epistemologia e la geografia culturale hanno fatto da sfondo al suo universo scientifico, a cominciare dai suoi studi sulla teoria geografica, nell’ambito della quale ha approfondito i problemi del rapporto tra pensiero geografico e pensiero scientifico, la teoria del sistema generale, la strutturazione paradigmatica della disciplina geografica.

Le sue prime attenzioni furono dedicate alla geografia dei trasporti marittimi, quando, riflettendo sulle impostazioni concettuali della geografia italiana in rapporto con l’impianto teorico e metodologico della scuola francese di Nantes di André Vigarié, diede vita a una proficua convergenza teorica tra la geografia regionale e la geografia dei porti, passando da semplici analogie a vere e proprie integrazioni di teorie e di metodi che hanno ampliato in maniera davvero significativa gli argomenti connessi alle indagini sui trasporti marittimi.

Con i suoi studi (tra cui Regione e territorio, Milano 1976; Per una geografia del mare. Trasporti marittimi e rivoluzioni economiche, Milano 1980; Compendio di geografia regionale, Milano 1982) riuscì infatti a trasferire la ricerca dall’analisi ‘per interdipendenze’ all’analisi ‘per processi’, per cui i processi di regionalizzazione, fino ad allora riferiti soltanto alla terraferma, cominciarono a prendere in considerazione anche aree marittime e costiere dando vita a unità territoriali (la regione marittimo-litoranea) delimitate dai confini giuridici del mare e, verso la terraferma, dall’utilizzazione combinata di criteri geografici e di indicatori statistici presenti in Sea management. Theoretical Framework (London 1992), capaci di guardare sempre più al ruolo sociale e alle potenzialità operative della scienza geografica, fino ad arrivare a redigere, con Geografia delle strategie marittime. Dal mondo dei mercanti alla società transindustriale (Milano 1997), un testo di base non solo per gli studiosi della materia, ma anche per gli operatori del settore marittimo portuale.

Con il saggio La regione, sistema territoriale sostenibile. Compendio di geografia regionale sistematica (Milano 1995) contribuì a formare nuove generazioni di geografi e seppe costituire un riferimento imprescindibile anche per urbanisti e pubblici amministratori. Sono gli anni in cui il suo approccio innovativo ai problemi delle interrelazioni tra società e natura emerge chiaramente nello studio della questione ambientale e del diritto del mondo naturale e sociale, presente nel volume Esistenza, società, ecosistema. Pensiero geografico e questione ambientale (Milano 1990), con un taglio che in modo vario avrebbe informato le sue opere successive (Governo del mare e sviluppo sostenibile, Milano 1993; Geopolitica e sviluppo sostenibile. Il sistema mondo del secolo XXI, Milano 1994), costituendo i punti focali dell’investigazione delle problematiche della gestione integrata della costa e del mare, sfociata in opere pubblicate da prestigiose case editrici internazionali (Fundamentals of integrated coastal management, Dordrecht 1999; Sustainable ocean governance. A geographical perspective, New York 2001).

Negli ultimi anni della sua esistenza, focalizzò i propri interessi su una sorta di trilogia imperniata sulla cultura, sul tempo e sulla semiotica, perfezionando problematiche da lui coltivate e meditate per anni a partire dai saggi Geografia umana. Teoria e prassi (Firenze 2004) e Le grammatiche della geografia (Bologna 2004). Appartengono a quest’ultima fase della sua produzione scientifica i saggi Geografia culturale. Luoghi, spazi, simboli (Torino 2003), Geografia del tempo. Saggio di geografia culturale (Torino 2006) e Fondamenti della geosemiotica (Roma 2008), che non riuscì a ultimare per la grave malattia che lo aveva colpito e venne pubblicato postumo per iniziativa della Società geografica italiana, così come fu pubblicato dopo la sua scomparsa il volume Indicatori per il paesaggio (Milano 2008), nel quale individuava un interessante approccio ‘applicativo’ alle felici intuizioni teoretiche sviluppate negli anni precedenti.

Morì a Vezzi Portio (Savona) il 22 novembre 2006.

Fonti e Bibl.: Nell’Archivio dell’Università di Genova si conserva una cartella contenente la documentazione relativa all’attività accademica di Vallega, svolta quasi integralmente in quell’Ateneo.

G. Bellezza, In memoriam: A. V., in IGU E-Newsletter, VII (2007), pp. 3-5; S. Conti, In ricordo di A. V., in Bollettino della Società geografica italiana, CXLIV (2007), pp. 823-840; M.G. Lucia, La scomparsa di A. V., in Rivista geografica italiana, CXIV (2007), pp. 270-274; M. Spotorno, Introduzione alla lettura, in A. Vallega, Fondamenti della geosemiotica, Roma 2008, pp. 17-22.

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