VALERINI, Adriano

Enciclopedia Italiana (1937)

VALERINI, Adriano

Alberto MANZI

Attore e poeta, vissuto nel sec. XVI. Nato a Verona da famiglia nobile, si addottorò in lettere. Fattosi comico, assunse le parti di "innamorato" sotto il nome di Aurelio. Nonostante le sue doti fisiche, riuscì attore mediocre. Fu amante della celebre attrice Lidia da Bagnacavallo e, dopo la morte di lei, di Vincenza Armani. Il V. fu con i Gelosi, sempre conservando il nome d'arte di Aurelio; poi si fece capocomico e come tale riuscì assai meglio che come attore. Mentre si trovava a Verona con la sua compagnia degli Uniti, venne chiamato a Milano dal governatore (1583); ma ivi giunto gli fu sospesa la "licenza" per l'intervento dell'arcivescovo Carlo Borromeo, al quale il V. si rivolse direttamente per supplicare la grazia di recitare e la ottenne a determinate condizioni che poi divennero leggi per i comici. Da allora non si hanno più notizie del V. A. Bartoli lo dice "uomo colto e di gusto non inferiore a molti scrittori del suo tempo". Di lui si hanno, tra altro, queste opere: Afrodite, tragedia (Verona 1578); Cento madrigali (ivi 1592); Oratione in morte della divina signora Vincenza Armani (ivi, forse 1570); Le bellezze di Verona (ivi 1586), ecc.