ADULI

Enciclopedia Italiana (1929)

ADULI

Carlo CONTI-ROSSINI

. L'antico sbocco marittimo del regno di Aksum, e dalla fine del sec. III al VI, anche della regione di Meroe. Era sulla sinistra del torrente Haddas, poco lontano dall'attuale villaggio saho di Zula, a 15° 13′, 27° 14′. Detta 'Αδούλις, 'Αδούκι dai geografi greci, è menzionata per la prima volta da Plinio, che riferisce la leggenda - di evidente conio ellenico ('α + δοῦλος) - che essa sia stata fondata da schiavi fuggitivi. È incerto se dovesse le origini all'immigrazione sud-arabica o ad aborigeni cuscitici: certamente sorse assai prima dei commerci con l'Egitto tolemaico e romano, che vi esercitarono poi notevole influenza. Fu città ricca e abbastanza ragguardevole, come provarono scavi sommarî del Gallina e del Paribeni. Tali scavi constatarono anche che la vita, verso il secolo VII, vi subì un brusco arresto e che la città venne rapidamente abbandonata dai suoi abitanti: forse ciò fu dovuto all'insediarsi della dominazione musulmana nelle Dahlak. Più tardi, un tentativo di ripopolamento, da parte di gente più povera, ebbe breve durata. Gli edifici e i monumenti della città (fra essi, nel sec. VI, Cosma Indicopleuste descriveva un trono di pietra con una importantissima iscrizione greca d'un re aksumita) dormono ancora per la massima parte sotto le sabbie accumulate dalle alluvioni del Haddas.

Bibl.: R. Paribeni, Ricerche nel luogo dell'ant. A., Roma 1908.

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