AGNANO

Enciclopedia Italiana (1929)

AGNANO (A. T., 27-28-29)

Rina Monti
Guido Ruata

Il lago di Agnano, situato a ponente di Napoli, distante circa 8 km., non esisteva al tempo dei Romani; si formò probabilmente nel Medioevo, riempiendo il primo di quei crateri vulcanici, che dànno un'impronta tanto caratteristica al territorio di Pozzuoli (Campi Flegrei). L'orlo craterico misura una circonferenza di circa 6.500 m. e racchiudeva un lago poco profondo, occupante un'area di 130 ettari, dalle rive palustri invase da lussureggiante vègetazione, che formavano tanti nidi propizî allo sviluppo di innunerevoli zanzare propagatrici di malaria. Perciò il lago fu prosciugato nel 1870, e di esso non rimane più che il ricordo negli studî ivi compiuti da Lazzaro Spallanzani, il quale riconobbe nel lago l'amplissima bocca di un vulcano riempito d'acqua, con sponde tufacee sparse di lapilli e di pomici, e con fondo fangoso; vi incontrò numerosi stormi di anitre selvatiche e notò che il lago alimentava una moltitudine di rane e di tinche. Poi il botanico Tenore ne descrisse la flora, l0 zoologo Oronzo Costa dava notizia dei piccoli crostacei del lago (dafnie abbondantissime, ostracodi del gen. Cypris), e delle tinche di cui esso era pescoso. I tagli fatti per dare scolo alle acque hanno lasciato libero ai lavori agricoli il vasto fondo, ora tutto diviso in fertili campi.

Le Terme di Agnano sono nell'interno del cratere e sono costituite da un grandioso stabilimento idrotermale e climatico, il cui fabbricato ha una fronte di circa 300 m. e contiene 300 camerini da bagno, per uomini e donne, divisi in tre classi, un reparto di lusso, nel quale è compreso il bagno reale, un reparto gratuito, un altro per i mutilati e gli invalidi di guerra, e un altro per la cura dei fanghi.

Annesso alle terme vi è il sudatorio o stufe di S. Germano, riedificato sugli avanzi dell'antico sudatorio delle terme romane, i cui ruderi si osservano ancora ad occidente delle nuove terme, e che come quello ha il Tepidarium (37°), il Calidarium (46°), il Laconicum (52° a 75°), e il Cubiculum. Il sudatorio fu noto e adoperato dai coloni calcidesi della Campania e dai Latini e S. Germano, vescovo di Capua, vi curò una malattia della pelle; da qui il nome di stufe di S. Germano. Il bacino idrico di Agnano ha 75 sorgenti, della portata di circa 7 milioni di litri al giorno, che si dividono in 7 sorgenti fredde (19°-20°), 39 subtermali (21°-35°), 17 termali (36°-48°) e 12 ipertermali (49°-75°). Di queste sorgenti, che contengono acido carbonico libero e in prevalenza cloruro di sodio, carbonati, bicarbonati e solfati, alcune vengono adoperate per bagni ed altre per bibite. Oltre le sorgenti, il bacino di Agnano fornisce ottimi fanghi radioattivi, alla temperatura di 60°-73°.

I bagni e i fanghi di Agnano sono consigliati specialmente per le malattie delle ossa e delle articolazioni (poliartrite, reumatismi, postumi di fratture e di distorsioni), del ricambio, per la sciatica e la lombaggine, per le paralisi post-infettive, reumatiche e traumatiche, per le malattie renali e ginecologiche e in molte forme cutanee e costituzionali. Allo stabilimento è annesso un gabinetto per l'elettroterapia, un inalatorio, e l'osservatorio geofisico.

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