Agrume

Enciclopedia Dantesca (1970)

agrume


. Nell'espressione figurata a molti fia sapor di forte agrume (Pd XVII 117), " riuscirà aspro ", " saprà di agro ", quindi " sarà sgradito, spiacevole ". Il Maggini fa notare che il sostantivo non è un semplice astratto di ‛ agro ' equivalente ad ‛ asprezza ', ma designa concretamente, secondo l'uso trecentesco, " ortaggi che hanno sapore forte o acuto ", come registra il vocabolario della Crusca (V ediz.), dove è citato a conferma un passo del Passavanti: " Dicono i savi che porri, cipolle e agli e ogni agrume crudo... fanno avere i sogni terribili e noiosi " (Specchio, Firenze 1725, 262).

Bibl. - F. Maggini, " A molti fia sapor di forte agrume ", in " Studi d. " XIII (1928) 64-65.