AICONE

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

AICONE

Cinzio Violante

Diacono o sacerdote (non si sa bene, per una rasura sul placito in cui il suo nome compare) del cardine della Chiesa milanese, nel luglio del 905 assisté l'arcivescovo di Milano, Andrea, e il giudice del Sacro Palazzo, Regifredo, in un placito. Meno di un anno dopo, morto l'arcivescovo Andrea il 28 febbr. 906, gli successe il 7 marzo, secondo i cataloghi degli arcivescovi milanesi.

A. fu molto vicino a Berengario I, rimanendogli sempre fedele, anche quando Ugo di Provenza scese in Italia per la prima volta, giovandosi delle relazioni che Ludovico di Provenza aveva conservate con qualche signore italiano e confidando nell'appoggio dei suoi parenti di Toscana. Da due documenti conservatici, risulta che A. fu presente a un placito di incerta dataione (aa. 906-910), tenuto a Pavia dai messi regi Giovanni, vescovo di Pavia, e Adalberto, vescovo di Bergamo, e partecipò a un placito presieduto dallo stesso Berengario I ugualmente in Pavia il 9 giugno del 912, proprio al tempo della prima spedizione di Ugo di Provenza (per la cui data, 912-913, cfr. G. Fasoli, I Re d'Italia, Firenze 1949, pp. 233 ss.).

Ci sono conservati inoltre due atti privati dell'ottobre 915, riguardanti l'arcivescovo A.: nel primo documento il prete cardinale milanese Petronacio, figlio di Materno, dona un pezzo di terra alla cattedrale di Santa Maria Yemale "pro mercede et remedio anime... domni Aichonis archiepiscopi seniori meo;" nel secondo, lo stesso prete, vassallo dell'arcivescovo, vende al suo signore, per la cifra tonda di 200 soldi, vaste terre in Sorico, dichiarando di non impegnarsi come defensor dei diritti dell'acquirente qualora questi venissero contestati. I due atti, che con ogni probabilità sono stati emessi contemporaneamente, nascondono un negozio simulato, la cui natura ci sfugge, fra il prelato, signore feudale, e il prete suo vassallo.

Morì il 7 sett. 918, in età avanzata, se può identificarsi con quell'"Aicho subdiaconus" che risulta presente a un placito milanese già il 17 maggio 859.

Fonti e Bibl.: Codex diplomaticus Langobardiae a cura di G. Porro Lambertenghi, Taurini 1873, nn. 457, 465; I placiti del "Regnum Italie", I, Roma 1955,in Fonti per la Storia d'Italia, XCII, pp. 233, n. 64; 432, n. 117; 457, n. 122; G. Giulini, Memorie.., della città e della campagna di Milano, 2 ediz., I. Milano 1854, pp. 430 ss.; F. Savio, Gli antichi vescovi d'Italia dalle origini al 1300: La Lombardia, I, Milano, Firenze 1913, pp. 348 ss.; Storia di Milano, II, Milano 1954, pp. 444-445.

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