AKKAD

Enciclopedia Italiana (1929)

AKKAD

Giuseppe Furlani

È il nome babilonese ed ebraico (\ebraico\) di un'importante città della Babilonia antica, menzionato in Gen., X, 10, quale nome di una delle quattro città più importanti del regno del leggendario re di Babele Nimrod nel paese di Sinear (Šumer, Babilonia meridionale), in greco "Αρχαδ o "Αχαδ. In babilonese semitico il nome della città sonava Akkadū, la qual forma non è altro che l'antico nome sumero Agade, leggermente semitizzato. Agade, cioè probabilmente Aga-de, vuol dire in sumero "corona di fuoco", ed è detto probabilmente con riguardo alla dea Ištar, che rappresenta la stella della mattina e della sera e in tempi antichi era adorata ad Agade. Questo nome nelle iscrizioni babilonesi è scritto sillabicamente (foneticamente) oppure con gl'ideogrammi Uru-ki, i quali significano "città del paese". La città era situata vicino a Sippar, forse dirimpetto a Sippar sulla sponda opposta dell'Eufrate, nella regione che sta tra i due fiumi, là dove questi si avvicinano maggiormente nel loro corso. Agade è una fondazione del re Sargon I (2637-2582 a. C.). Le rovine dell'antica città si trovano ora forse presso Dēr, dove nel 1891 scavò E. A. Wallis Budge.

Akkadū acquistò però col tempo significato geografico più ampio, e designò anche tutto il paese attorno alla città, la Babilonia settentrionale, da una linea un po' a N. del punto di massimo avvicinamento dell'Eufrate e del Tigri ad una linea a metà strada circa tra le antiche città di Kish e Isin. Questo territorio era abitato quasi esclusivamente da schiatte di razza e di lingua semitiche, mentre la Babilonia meridionale, da Isin al Golfo Persico, era in mano di un popolo di razza e di lingua non semitiche, dei Sumeri. Il paese di Akkad i Sumeri chiamavano Uri, mentre il loro proprio portava la designazione di Kengi. I Semiti diedero ai due territorî i nomi di Akkad e di Sumer. Questi nomi si adoperano anche in assiriologia per designare i due paesi. Da Akkad si è derivato l'aggettivo accado (o akkado). Si parla perciò pure di una lingua accada, che era l'idioma parlato dagli abitanti del paese di Akkad, dai Semiti della Babilonia. L'accado (detto anche con espressione ambigua, babilonese) è una lingua prettamente semitica, e non si distingue dall'assiro che in pochissimi punti di molto secondaria importanza. L'accado e l'assiro sono quindi due dialetti quasi identici della lingua semitica della Babilonia e Assiria. Nei primordî degli studî assiriologici sulla grammatica della lingua accada, per accado s'intendeva proprio l'opposto di questa lingua, il sumero. Il Lenormant poteva parlare, a mo' d'esempio, dei principî accadi della civiltà della Babilonia, intendendo le origini sumere di questa civiltà. Oggi, tutti intendono per accado la lingua semitica di Babilonia. Qualche volta s'include in questa designazione anche l'assiro.

Il nome del paese di Akkad ricorre molto spesso nei titoli ufficiali dei re babilonesi e assiri. In origine i re che si vantavano šar Šumeri u Akkadī "re di Sumer e di Akkad" erano re di tutta la Babilonia, cioè tanto di quella meridionale quanto di quella settentrionale. Più tardi questo titolo non ebbe più significato concreto, ma designò, come quello di sàr kiššati, il dominio di un vasto impero.

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