Al-MINA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1995)

al-MINA

A. Ciasca

Piccolo centro della Siria settentrionale sulla riva destra dell'estuario dell'Oronte; nell'antichità fu ottimo porto fluviale allo sbocco della principale via di penetrazione verso l'alta Mesopotamia.

Il nome antico non è noto (identificazione proposta con Ποσείδιον: Woolley). Le due campagne di scavo di L. Woolley (1936, 1937) interessarono parte del settore Ν dell'abitato. Anche se frammenti ceramici micenei provengono dall'area urbana e dalle immediate vicinanze (Sabouni), la città non è più antica dell'Età del Ferro II; fiorente fino all'età persiana, decadde poi progressivamente. La sua funzione portuale fu definitivamente annullata dalla fondazione di Seleucia (301 a.C.).

Sulla cronologia e l'interpretazione dei dieci livelli archeologici sussiste qualche discordanza fra gli studiosi, anche per la difficoltà dei raccordi stratigrafici con altri centri siriani più noti distrutti dagli Assiri (p.es. Hama). L'interesse storico del sito è legato agli studi sul commercio greco e sulle sue forme (emporî, colonie, ports of trade, ecc.) e in particolare sulle attività degli Eubei, fondatori della più antica colonia greca in Occidente (Pithecusa); si è anche proposta al-M. quale centro di trasmissione dell'alfabeto ai Greci (Boardman). Inoltre, i collegamenti con le fonti storiche e l'archeologia orientali sono alla base della attuale cronologia del Geometrico greco.

Il carattere greco dell'insediamento è spesso ipotizzato ma non dimostrato; la ceramica di importazione è sempre associata a ceramica locale. I frammenti ceramici del livello più antico (X) trovano confronti in altri centri asiatici (Ḥama, Karkemiš, Tell Sukas) e apparterrebbero alla metà del IX sec. a.C. circa (du Plat Taylor, Riis), ma nel tardo IX sec. la ceramica greca è già abbondante (in particolare con vasi da mensa) insieme a svariate produzioni orientali (siriane, fenicie, cipriote); nel corso dell'VIII sec. a.C. il rapporto quantitativo fra i due gruppi sembra pari (Boardman). I reperti documentano l'attività di gruppi diversi e compositi di stranieri ad al-M.: le prime testimonianze si riferiscono all'ambiente greco-orientale e cicladico; nel pieno Vili sec. a.C. i prodotti euboici prevalgono per essere sostituiti nel VII da quelli corinzi e greco-orientali. Si ritiene probabile che i Greci giungessero ad al-M. sotto la guida degli Eubei, insieme forse ad abitanti delle Cicladi, stanziandovisi stabilmente come sarebbe indicato dalla produzione locale di vasi di stile euboico (Boardman). Uno dei motivi principali dell'interesse greco in Asia fu verosimilmente l'approvvigionamento di metalli, soprattutto ferro e rame, per l'armamento degli eserciti greci.

La struttura della città è nota solo in parte, con interpretazioni controverse. I gruppi di abitazioni quadrangolari del periodo più antico (livelli X-VII), in mattoni crudi, a un solo piano, con cortile, separati da stradette o passaggi, vengono confrontati con la Ugarit dell'Età del Bronzo Tardo (Riis). Alla distruzione del livello VII e alla breve interruzione dell'insediamento, collegate alle campagne militari di Tiglatpileser III o di Sargon II, fa seguito, senza frattura culturale, la città nuova dei livelli VI-V (VII sec. a.C.: du Plat Taylor, Boardman), a impianto più regolare e con edifici a destinazione commerciale; la fase si chiude con un incendio e un breve abbandono. Con le successive ricostruzioni (livelli IV-II, fine VI-fine IV sec. a.C.) la città acquista un reticolo sempre più regolare di strade, che dividono blocchi di ampie abitazioni, con depositi e magazzini: la tipologia urbana sarebbe vicino-orientale secondo alcuni (Riis, Elayi), greca secondo altri (Woolley, Boardman). Ai livelli III e II appartengono poche tombe a cassone, collocate sotto le abitazioni. Il livello I è di epoca medievale.

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