ALAMBICCO

Enciclopedia Italiana (1929)

ALAMBICCO (fr. alambic; sp. alambique; ted. Destilierapparat; ingl. alembic)

Antonio Sellerio

L'alambicco, adoperato per la prima volta dagli alchimisti arabi, come attesta il suo nome (al-anbīq), è un apparecchio che serve per distillare, cioè per separare un liquido da altri corpi, mediante vaporizzazione e successiva condensazione. Esso si compone di una caldaia o cucurbita C, di un coperchio E, detto elmo o cappello, di un largo tubo conico T e di un tubo S lungo e stretto, che spesso è avvolto ad elica, e perciò dicesi serpentino, e che va a sboccare dentro una boccia B. Il serpentino è collocato in un refrigerante R, ed è raffreddato da una circolazione di acqua, che entra per a a′ ed esce per b. Se nel recipiente C si mette acqua comune, la quale tiene disciolte molte sostanze solide, durante l'ebollizione l'acqua si cambia in vapore, che si svolge per E T e si condensa in S; così si raccoglie in B acqua distillata, cioè pura, mentre i sali si depositano in C. Se invece in C si mette del vino, miscuglio nel quale entra molta acqua e poco alcool, i vapori che si svolgono contengono in prevalenza alcool, perché questo liquido è più volatile; e così lo raccoglieremo in B, mescolato con piccola quantità di acqua. Gli alambicchi sono di vetro resistente al fuoco, o di metallo, e si usano soprattutto nei laboratorî, o nelle piccole industrie. Nelle grandi industrie si usano, invece, altri apparecchi più complicati, che vengono designati con nomi diversi (distillatori, rettificatori, deflemmatori, ecc.).

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