SCHWEITZER, Albert

Enciclopedia Italiana (1936)

SCHWEITZER, Albert


Teologo, storico, medico e musicologo tedesco, nato a Kaysersberg (Alsazia) il 14 gennaio 1875. Studiò a Strasburgo, Parigi e Berlino, laureandosi in filosofia a Strasburgo nel 1899. Predicatore aggiunto in questa città, conseguì nel 1902 la libera docenza in scienze neotestamentarie, che esercitò a Strasburgo fino al 1913, non trascurando la sua attività di organista rivelatosi come eminente interprete di Bach fino dal 1894 (Bachkonzerten di Strasburgo; fondazione della Società bachiana di Parigi, 1906). Nel 1913, laureatosi in medicina, abbandonò ogni altra attività per dedicarsi all'attività missionaria nel Congo dove fondò un ospedale per Negri a Lambarena, da lui diretto. Rimpatriato nel 1917, tornò in Africa nel 1924, dove rimase, salvo qualche parentesi.

Lo Sch. è certo una delle più eminenti personalità della scienza e della spiritualità tedesca contemporanea. Conoscitore perfetto della tecnica organistica, ha pubblicato degli studî fondamentali sulla costruzione degli organi (Deutsche und französische Orgelbaukunst und Orgelkunst, 1908, 2ª ed., Lipsia 1927) patrocinando una semplificazione costruttiva degli organi moderni. Come musicologo lo Sch. si è illustrato con l'edizione critica delle opere organistiche di Bach (in collaborazione con Ch. M. Widor, volumi 5, Lipsia 1912-1914), e con un saggio sull'arte bachiana, condotto con grande severità di metodo e ricchezza di sensibilità, tendente a mostrare quanta parte abbia avuto nell'ispirazione bachiana (specialmente nelle Cantate e nelle Passioni) la transvalutazione musicale di movimenti materiali o spirituali trovati nel testo letterario (Jean Sébastian Bach, le musicien poète, Parigi 1905; ed. ted. più ampia, Lipsia 1908, 8ª ed. tedesca, Lipsia 1930). Come studioso delle antichità cristiane, lo Sch. si è soprattutto segnalato per la sua interpetrazione del messaggio di Gesù (Das Messianitäts- und Leidensgeheimnis. Eine Skizze des Lebens Jesu, Tubinga 1901; idee riprese nello scritto posteriore Von Reimarus zu Wrede, ivi 1906, più noto nella rielaborazione fattane dallo stesso Sch. col titolo Geschichte der Leben-Jesu-Forschung, 1913, 4ª ed., ivi 1926), secondo la quale non solo tutta la predicazione di Gesù, ma la sua stessa attività va spiegata in senso nettamente ed esclusivamente escatologico sulla base della sua autocoscienza messianica. Anche la dottrina paolina della redenzione attraverso la morte e la resurrezione di Cristo ha, secondo lo Sch., un significato ed una origine nettamente escatologici (Geschichte der paulinischen Forschung von der Reformation bis auf die Gegenwart, Tubinga 1911, 2ª ediz., ivi 1933; Die Mystik des Apostels Paulus, ivi 1930). Il messaggio paolino è così strettamente collegato dallo Sch. a quello di Gesù sulla base della continuità dell'esperienza escatologica per lui consustanziale ad ogni vivente forma di cristianesimo. Contro il Bousset e il Reitzenstein, lo Sch. combatte la tesi dell'ellenizzazione misteriosofica del messaggio cristiano per opera di Paolo e difende il carattere associato e collettivistico della mistica paolina, affermando il vincolo che lega la morale di Paolo alla sua ecclesiologia e alla sua escatologia. Nonostante le critiche che si sono potute fare, anche da parte di studiosi indipendenti, a questa interpretazione schweitzeriana delle origini cristiane (soprattutto grave il fatto che lo Sch. non consideri mai gli addentellati di una predicazione escatologica con i fattori politici e sociali e le ripercussioni di quella su questi), è certo che essa, tutta pervasa da un vivente afflato d'intima partecipazione a queste esperienze religiose, ha avuto ed ha un'importanza eccezionale nella storia critica delle origini cristiane, avendo contribuito come poche altre a battere in breccia definitivamente lo psicologismo critico del protestantesimo liberale. Lo Sch. ha dedicato altresì alcune notevoli indagini a problemi culturali e storico-filosofici (Die Religionsphilosophie Kants, Friburgo i B. 1899; Kulturphilosophie, voll. 2, Monaco 1923-24), interessanti oltre tutto per lo studio della sua personalità religiosa. Fra gli altri scritti, oltre a quelli dedicati alla sua missione nel Congo (Zwischen Wasser und Urwald, Monaco 1921, 87° migliaio nel 1930; Mitteilungen aus Lambarene, 3 parti, ivi 1915, 1926, 1928), si ricordano: Das Abendmahlsproblem, Tubinga 1901; Die psychiatrische Beurteilung Jesu, 2ª ed., ivi 1933, e gli scritti autobiografici: Aus meiner Kindheit und Jugendzeit, Monaco 1924; Autobiographie, in Die Philosophie der Gegenwart in Selbstdarstellungen, VII, 1929; Aus meinem Leben und Denken, Lipsia 1933.

M. Werner, Das Weltanschauungsproblem bei Karl Barth und A. Sch., Monaco 1924; id., A. Sch. und das freie Christentum, Zurigo 1924; O. Kraus, A. Sch., 2ª ed., Berlino 1929; H. Wegmann, A. Sch. als Führer, Zurigo 1928; C. T. Campion, A. Sch. Lagen i Urskoven, Copenaghen 1929; J. Eigenlueis, A. Sch., Haarlem 1929; H. Christaller, A. Sch., 2ª ed., Berlino 1932. - Critiche italiane all'opera storico-religiosa dello Sch.: L. Salvatorelli, Da Locke a Reitzenstein, in Rivista storica italiana, 1929, pp. 25-29, 43-45; E. Buonaiuti, in Ricerche religiose, VI (1930), pp. 361 segg.