ALBERTO II d'Asburgo, re di Germania, V come duca d'Austria

Enciclopedia Italiana (1929)

ALBERTO II d'Asburgo, re di Germania, V come duca d'Austria

Otto Brunner

Nato il 10 agosto 1397, morto il 27 ottobre 1439 a Neszmely in Ungheria. Alla morte di suo padre, il duca Alberto IV, egli divenne l'erede del ducato d'Austria (l'odierna bassa e alta Austria). Nei primi anni del suo regno, vi furono continui contrasti tra i cugini e la nobiltà, per la tutela del fanciullo minorenne. Ma nel 1411, A. fu dichiarato maggiorenne; e allora fu decisiva per la sua politica l'alleanza con Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria, che nel 1411 fu eletto anche re di Germania. Nel 1422 A. ne sposò la figlia Elisabetta. Quest'alleanza politica lo trascinò, dal 1420 al 1431, alla grande guerra che Sigismondo dovette combattere contro gli Ussiti, in Boemia e in Moravia, per conquistarsi la corona boema. Più volte, per la superiorità militare degli Ussiti, anche l'Austria a settentrione del Danubio fu funestata. Ma Alberto II aveva un interesse personale in queste guerre, per il fatto che Sigismondo gli aveva promesso, nel 1423, il margraviato di Moravia. Alla morte di Sigismondo imperatore (9 dicembre 1437), A. gli successe così nella Boemia e in Ungheria, dove accampava diritti ereditarî per parte della moglie, come nel regno di Germania, dove fu innalzato al trono dai principi elettori. In Ungheria la sua autorità non incontrò opposizioni, tanto che già il 1° gennaio del 1438 egli fu incoronato re a Székesfehérvár (Alba Reale). Ma in Boemia il partito nazionale cèco e ussita, che non voleva assolutamente un re tedesco e cattolico, innalzò al trono il principe polacco Casimiro. Una lenta avanzata in Boemia ed in Slesia, che occupò tutta l'estate del 1438 e tutta la primavera del 1439, fu interrotta da un armistizio, senza che si venisse ad una soluzione. Intanto, il pericolo turco chiamava il re in Ungheria. Della Germania, infine, A. non poté occuparsi: era stato eletto re dai principi elettori (18 marzo 1438) in Francoforte; ma non comparve nel regno e non fu incoronato. Le diete, a cui partecipavano i suoi ambasciatori, si curavano solamente di assicurare la pace al paese e di regolare i rapporti con la chiesa, resi delicati dal contrasto fra papa Eugenio IV e il concilio di Basilea.

Al principio del 1439, A. si recò in Ungheria per combattere contro i Turchi, che già nel 1436 avevano conquistato e devastato terribilmente la Transilvania. Ma il giovane stato ungherese, basato sulla nobiltà, si manifestò impotente. E il re dovette contare unicamente sui proprî mercenarî, ché i nobili lo aiutarono ben poco. Così A. dovette rimanere inattivo, quando il sultano Murād II assediò la fortezza di confine di Semendria; e alla fine differì la campagna all'anno successivo, perché non poté più mantenere la compagine dell'esercito, nelle cui file divampava la peste. Ma subito dopo morì, a Neszmely (27 ottobre 1439), lasciando due figlie. Nel febbraio dell'anno seguente, sua moglie Elisabetta diede alla luce un figlio, Ladislao. Il regno di A. durò troppo poco, perché egli potesse creare uno stato durevole e ben ordinato: esso fu importante, perché riunì per la prima volta nella sua persona il dominio su territorî e popoli che costituiranno più tardi la grande monarchia austriaca. Alberto II ebbe il torto di tenersi troppo lontano dalla vita spirituale del suo tempo; ma, nel campo dell'azione, fu statista accorto e condottiero abile, capace di dominarsi nei momenti difficili. Perciò, pur anche spettatori e osservatori che erano lontani da lui per contrasti politici e nazionali, riconobbero i bei tratti del suo carattere; un cronista cèco lo dice: Bonus, licet Teutonicus, audax et misericors.

Bibl.: F. Kurz, Österreich unter Albrecht II, Vienna 1835; W. Altmann, Die Wahl Albrechts II zum römischen Könige, Berlino 1887; A. Auber, Geschichte Österreichs, III, Gotha 1888; M. Vancsa, Geschichte Nieder- und Oberösterreichs, II, Gotha 1927, p. 203 segg.; W. Wostry, König Albrecht II (1437-1439), in Prager Studien a. d. Gebiet der Geschichtswissenschaft, Praga 1906-1907, fascicoli 12 e 13.

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