POLLIO, Alberto

Enciclopedia Italiana (1935)

POLLIO, Alberto

Alberto Baldini

Generale, nato a Caserta il 21 aprile 1852, morto a Torino il 1° luglio 1914. Ufficiale d'artiglieria, poi di Stato maggiore, fu aiutante di campo del re Umberto I, capo di Stato maggiore della divisione di Palermo, capo ufficio al comando del corpo di Stato maggiore e addetto militare presso l'ambasciata italiana a Vienna (1892-97). Promosso generale, ebbe il comando della brigata Siena, e poi quello delle divisioni di Cagliari e di Genova. Nel 1908 sostituì il generale G. Saletta nella carica di capo di Stato maggiore dell'esercito, nel momento in cui la commissione parlamentare d'inchiesta, nominata per avvisare i rimedî alle deficienze che si erano da più parti segnalate nella preparazione militare terrestre, concludeva i suoi lavori ed occorreva attuarne, per quanto fosse possibile e conveniente, i suggerimenti. Durante i sei anni della sua permanenza nell'alta carica riformò l'ordinamento dell'esercito e diede nuovo assetto alla difesa della regione alpina nella parte confinante con l'impero austro-ungarico. Organizzò l'impresa libica (1911-12) e successivamente si adoperò per ottenere dal governo (ma non sempre ottenne) i mezzi per colmare le deficienze lasciate da quella impresa coloniale nella compagine dell'esercito metropolitano e nei magazzini. Nel 1913 stipulò accordi col generale H. v. Molte, capo del grande Stato maggiore germanico, per l'invio di grandi unità italiane nell'Alsazia, nell'eventualità di una guerra che, a termini dei trattati, avesse coinvolto solidalmente la Triplice Alleanza. Il P. tenne la carica di capo di stato maggiore fino alla morte.

Studioso di storia militare, pubblicò: Waterloo (Roma 1906), in cui svolse la tesi che Napoleone condusse brillantementL nel 1815 la breve campagna del Belgio, contro la leggenda che pretende di scorgere segni di decadenza, per malattia, nelle facoltà strategiche dell'imperatore; e Custoza 1866 (Torino 1903), in cui illustrò il danno che derivò all'esercito italiano (impegnato in condizioni favorevoli di numero e di situazione strategica) dalle gelosie fra i capi e, in genere, dal deficiente funzionamento dei comandi e dei collegamenti.

Le opere del P., ristampate più volte, hanno avuto una nuova ristampa nel 1935; e contemporaneamente è stata pubblicata un'altra opera inedita del P.: La campagna invernale del 1806-07 in Polonia, in cui egli dimostra che gli eventi di quella campagna avrebbero dovuto mettere in guardia Napoleone sui pericoli della campagna di Russia del 1812.

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