Kerenskij ‹ki̯ér'insk'i›, Aleksandr Fëdorovič. - Uomo politico russo (
Vita e attivitàDi agiata famiglia borghese, compì studî letterarî e giuridici a Pietroburgo, attratto in politica dal populismo dei socialrivoluzionarî e in filosofia dallo spiritualismo di V. Solov´ev. Avvocato, si accostò durante la prima rivoluzione russa (1905) a gruppi terroristici; fu arrestato e bandito dalle principali città; tornato poi a Mosca, si distinse come difensore in clamorosi processi politici. Eletto nel 1912 deputato per il partito del lavoro (trudoviki) alla quarta Duma, si occupò dei problemi della riforma agraria. A partire dalla dichiarazione di guerra, ritenne primo obiettivo la vittoria: mentre continuava, dunque, la sua lotta contro lo zarismo, approfondiva anche il distacco dai socialdemocratici. Dopo la rivoluzione di febbraio, K. fu l'unico ministro socialista in seno al primo governo provvisorio, col portafoglio della Giustizia, trovandosi tra i conservatori "cadetti" in una posizione equivoca, per cui cercò in più occasioni di negare la propria responsabilità per l'operato degli altri ministri. Il secondo governo provvisorio, anch'esso presieduto dal principe G. L´vov, comprendeva sei ministri socialisti (socialrivoluzionarî, menscevichi, indipendenti); al dicastero della Guerra, K. tentò di ripristinare la disciplina militare, visitando il fronte e reintroducendo la pena di morte per i disertori, già abolita dopo il febbraio. Dal luglio primo ministro, K. lottò contro le tendenze rivoluzionarie e favorevoli all'armistizio dei bolscevichi e il tentativo di colpo di stato del generale zarista L. Kornilov. Mentre K. non volle prendere in considerazione la possibilità di una pace separata, si scatenò la rivolta contadina e trovò terreno sempre più fertile la propaganda dei bolscevichi, soprattutto in seguito al fallimento della grande offensiva russa in
OpereHa scritto volumi di memorie (Prelude to bolshevism: the Kornilov rising, 1919;