HERZEN, Aleksandr Ivanovič

Enciclopedia Italiana (1933)

HERZEN (secondo la grafia russa Gercen), Aleksandr Ivanovič

Ettore Lo Gatto

Uomo politico e scrittore russo, nato a Mosca il 25 marzo (6 aprile) 1812, morto a Parigi il 21 gennaio (3 febbraio) 1870. Era figlio di un capitano della guardia a riposo, J. A. Jakovlev, e di una tedesca, L. Haag, che questi non aveva sposata per pregiudizio di casta. Entrò, nel 1829, all'università, alla facoltà fisico-matematica, e vi trovò nelle correnti filosofico-sociali, che si diffondevano fra gli studenti, nutrimento al suo spirito avido e ribelle. Seguace dapprima della filosofia schellinghiana e quindi del sansimonismo, H. subì in seguito l'influenza di Proudhon, che lo accompagnò poi sempre in tutto il corso della sua vita. A dare connessione sistematica al pensiero del giovane sopraggiunsero gli anni di arresto e di confino a Vjatka, trascorsi da H. in continue letture. Ai precedenti pensatori si aggiunsero, sia pure di passaggio, Vico, Montesquieu, Herder, poi, dopo il 1835, lo studio del cristianesimo e in particolar modo dei suoi riflessi sociali in Fourier e in Feuerbach e altri. Era difficile da tante tendenze diverse ricavare un sistema, concreto, ma ad esso H. tese continuamente. La filosofia hegeliana nella sua ala sinistra ebbe, in un certo senso, la funzione di connettivo, e dalla conoscenza di essa si può dire dati il deciso orientamento socialistico di H.

Lasciata Vjatka, dove s'era ammogliato nel 1838, H. fu per qualche tempo a Vladimir, a Pietroburgo, a Novgorod. Nel 1842 finalmente poté tornare a Mosca, dove, dedito a lavori letterarî, rimase fino al gennaio 1847, data della sua partenza per l'estero. In continuo contatto con tutti i più eminenti rappresentanti delle principali correnti sociali del tempo, in Germania, in Italia, in Francia, iniziò all'estero la sua attività sociale; nel 1848 fu testimonio degli avvenimenti rivoluzionarî di Parigi; attraverso L. Blanc, L.-A. Blanqui e altri, studiò le condizioni del proletariato occidentale e sempre più se ne atteggiò a difensore. La rivoluzione del '48 fu però per lui una delusione. Recatosi nel 1852 a Londra, nei primi anni visse del suo lavoro letterario, in stretta collaborazione con l'amico d'infanzia e rivoluzionario N. P. Ogarev; entrò poi in relazione con i capi dei movimenti rivoluzionarî dei varî paesi, e specialmente con Garibaldi, Mazzini, L. Blanc e L. Kossuth, senza mai perdere il contatto con gli amici russi, tra i quali M. Bakunin. Nel 1854 H. fondò a Londra una tipografia e cominciò la pubblicazione della rivista Poljarnaja zvezda "La stella polare" e del giornale Kolokol "La campana", che per la loro critica del vecchio ordine di cose e l'elaborazione di programmi per lo stabilimento di un nuovo regime, possono considerarsi fattori essenziali dello sviluppo delle idee rivoluzionarie in Russia, dove i due periodici si diffusero di contrabbando. Moderato nei primi tempi, avendo per programma soprattutto l'abolizione della servitù della gleba e delle punizioni corporali, H., sotto l'influenza di Bakunin, si era fatto propugnatore di idee sempre più radicali e se non ne difese il programma di un rivolgimento violento, ne accettò la negazione dell'ordine costituito. La crisi dell'attività di H. sopraggiunse nel 1863 col fallimento della rivoluzione polacca, per la quale egli aveva simpatizzato. L'influenza che H. aveva esercitata negli anni precedenti in Russia andò da allora in poi notevolmente diminuendo.

Anche l'attività letteraria e pubblicistica di Herzen ebbe come nucleo le sue idee sociali e morali. I romanzi e i racconti pubblicati nel decennio 1841-1850, fra i quali il posto d' onore tocca al romanzo Kto vinovat? (Di chi la colpa?), hanno soprattutto importanza per il loro contenuto inteso a sviluppare punti particolari della sua lotta a favore del socialismo contro il capitalismo. La stessa cosa deve dirsi degli occasionali scritti di carattere scientifico, come Sul dilettantismo nella scienza, Lettere sulle scienze naturali, ecc.; e delle tre opere autobiografiche Dall'altra riva (pubblicata in tedesco Vom anderen Ufer), Lettere dalla Francia e dall'Italia (pubbl. in francese Lettres de France et d'Italie) e Byloe i dumy (Pensieri e passato). Punto centrale della prima di queste opere è lo studio della possibilità di accelerare la decadenza del capitalismo in crisi nell'Europa Occidentale, per instaurare il socialismo: instaurazione che, dopo le disillusioni europee, non poteva venire per H. che dalla Russia con le sue tradizionali istituzioni collettivistiche. Da ciò lo studio del problema agrario in Russia e gli scritti contro la proprietà privata, che tanta importanza ebbero nell'opera di H. Nella seconda delle due opere a carattere autobiografico, gli avvenimenti storici e sociali dell'epoca che fu sua, sono esaminati da H. con spietata sincerità, in relazione soprattutto alla propria personalità. Un elemento quasi autobiografico può ritrovarsi del resto anche nel romanzo Di chi la colpa?, nel quale i problemi morali della servitù della gleba e della situazione della donna in conseguenza di questa istituzione, sono presentati sullo sfondo d' un' esperienza diretta che tormentò col suo ricordo tutta la vita di H. e che sola può spiegare il suo entusiasmo di socialista per il gesto dello zar Alessandro II che nel 1861 procedeva all'opera di emancipazione.

Nonostante la proibizione della stampa in Russia delle opere di H., proibizione che fu tolta soltanto dopo la rivoluzione del 1905, l'interesse per l'attività del "precursore" si mantenne sempre vivo: venuta meno l'influenza diretta, subentrò l'esame oggettivo e con questo un più esatto apprezzamento soprattutto della valutazione da lui fatta dei mali che travagliavano la Russia e che dovevano, a causa della mancanza dei freni auspicati da H., portare a quel rivolgimento violento che egli non avrebbe voluto per il suo paese.

Le opere di H. sono state raccolte nei ventidue volumi delle Opere complete, a cura di M. K. Lemke (Pietrogrado 1915-1923).

Bibl.: V. Smirnov, Žizn' i dejatel'nost' Gercena v Rossii i za granicej (Vita e attività di H. in Russia e all'estero), Pietroburgo 1897; V. Baturinskij, Gercen, ego druz'ja i znakomye (H. i suoi amici e conoscenti), Pietroburgo 1904; C. Vetrinskij, Gercen, Pietroburgo 1908; A. Veselovskij, Gercen-pisatel' (H. scrittore), Mosca 1909; V. Bogučarskij, Gercen, Mosca 1921; Ivanov-Razumnik, A. I. Gercen, Pietrogrado 1920; J. Steklov, Gercen, 2a ed., Mosca 1923; A. I. Gercen, sbornik statej (H., raccolta di articoli), a cura di V. Vaganjan, Mosca 1924; V. Lenin, articolo su H. nelle Opere complete, XII, parte 1a; K. Levin, A. I. Gercen: ličnost' -ideologija (H. personalità-ideologia), Mosca 1925; Z. El'sberg, A. I. Gercen i "Byloe i dumy", Mosca 1930.

In altre lingue O. von Sperber, Die socialpolitischen Ideen Alexander Herzens, Lipsia 1894; R. Labry, A. I. Herzen (Étude sur le développement de sa pensée), Parigi 1929 (su questo libro cfr. H. Koyré, in Le Monde slave, marzo-aprile 1931); id., Herzen et Proudhon, Parigi 1928; E. Lo Gatto, A. Herzen, in Saggi sulla cultura russa, Napoli 1923; L. Ginzburg, Garibaldi e Herzen, in La Cultura, XI (1932), pp. 726-749.