BORODIN, Aleksandr Porfir′evič

Enciclopedia Italiana (1930)

BORODIN, Aleksandr Porfir′evič

Giulio Cesare Paribeni

Compositore di musica, nato a Pietroburgo il 31 ottobre 1834, ivi morto il 14 febbraio 1887. Studiò il pianoforte con un insegnante tedesco che l'iniziava al gusto dei classici, ma più specialmente al romanticismo mendelssohniano. Nominato medico militare, conobbe nel 1856 il Mussorgskij, e l'amicizia con questo confermò nel B. il proposito di dedicarsi seriamente alla musica: e così nel 1862 fu introdotto nel circolo artistico di Alessio Balakirev e si applicò con ardore e serietà allo studio della composizione.

Primo frutto di questa assidua disciplina d'arte fu la sinfonia in mi bem. magg., eseguita nel 1869. Intanto, sin dal 1862, il B. era stato nominato assistente per il corso di chimica all'Imperiale Accademia di medicina e andava alternando assiduamente la composizione musicale a severe ricerche scientifiche che fruttarono una ventina di memorie in materia di chimica organica. Applicatosi al genere vocale, iniziava la composizione di un'opera, La fidanzata dello Zar, che poi tralasciò, e portava a termine una collana di liriche per canto e pianoforte, vero modello di declamazione espressiva. Datano dal 1870 gli studî preparatorî per il libretto e per il materiale musicale del Principe Igor, rimasti per allora senza seguito, ed è di quell'epoca la collaborazione del Borodin con Mussorgskij, Rimskij-Korsakov e Cui (Kjui) a un'opera ballo dal titolo Mlada, rimasta inedita. Nel 1874 il B. ritornò alla composizione del Principe Igor, dividendo la sua attività artistica fra quest'opera e la composizione della seconda sinfonia, in si minore, eseguita la prima volta nel 1877. Intorno a questo tempo videro la luce Le Parafrasi, 24 variazioni per pianoforte scritte in collaborazione con Rimskij, Ljadov e Cui, che procurarono al B. la stima e l'amicizia di Liszt; la Petite Suite (otto pezzi), anch'essa per pianoforte. Seguirono a breve distanza il quartetto in la per archi (1878) e il poema sinfonico Nelle steppe dell'Asia centrale. Intanto varie composizioni del B. erano eseguite in Germania e nel Belgio, dove il B. contava amici ed estimatori. I successi riportati tra il 1885 e l'86 in un viaggio a Bruxelles, Liegi e Anversa stimolarono, al ritorno, l'attività del compositore, che scrisse, in breve tempo, uno Scherzo in la bem. per orchestra, un Andante in forma di serenata spagnola e un secondo quartetto per archi. Attendeva a una terza sinfonia, quando morì. Rimskij-Korsakov e Glazunov si assunsero di riordinarne e pubblicare i lavori rimasti inediti.

L'importanza del B. rispetto alla moderna musica russa di tendenze schiettamente nazionali è grande. Tra la potente genialità del primitivo, impersonata nel Mussorgskij, e la raffinatezza tecnica, concentrata nel Rimskij-Korsakov, il B. sta come il talento spontaneo, tutto preso d'amore per l'animo della sua patria - più negli atteggiamenti lirici o pittoreschi che in quelli drammatici - e sorretto da una cosciente, ma non ingombrante maturità artistica.

Tra le opere che a maggior diritto raccomandano il nome del B. primeggia Il Principe Igor che solo due anni dopo la sua morte fu rappresentato e pubblicato. Questa opera, ancora divisa in pezzi chiusi, è piena di uno spirito nazionale nuovo e di una complessa e pittoresca vita corale. Specialmente nel 2° e nel 3° atto giova al colore della musica l'uso di quei sistemi orientali che, nel loro carattere languido o tumultuoso, recano l'impronta di una civiltà diversa dalla nostra e uniscono alla lusinga delle melopee melismatiche la maestà primitiva dei canti di guerra e di vittoria. Il poema sinfonico Nelle steppe dell'Asia centrale e la seconda sinfonia rivelano la stessa fome d'ispirazione e le stesse intenzioni. Meritano anche menzione una Melodia araba e la Sérénade de quatre galants à une dame, quartetto comico per sole voci d'uomo.

Bibl.: A. Habets, A. B., Parigi 1893; V. Stasov, A. B., Pietroburgo 1889; A. Habets, B. et Liszt, Parigi 1895; M. S. Calvocoressi, La musique russe, Parigi 1907.

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