ALDOBRANDINI, Alessandro

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

ALDOBRANDINI, Alessandro

Elena Fasano Guarini

Nacque a Firenze il 10 maggio 1667 da Giovanfrancesco, fratello del card. Baccio, e da Camilla Pasquali. Studiò filosofia e teologia, nel Seminario Romano. A questo periodo risale la sua operetta, In Igne divini amoris aeternitas imperii seu Oratio de S. Spiritus adventu,Romae 1686, celebrazione della "carità" battagliera e armata di Innocenzo XI nella sua lotta contro i Turchi e gli eretici. Compì gli studi a Pisa addottorandosi il 19 dic. 1697 in diritto civile e canonico. Innocenzo XII lo ammise tra i suoi camerieri e lo nominò canonico di S. Maria Maggiore. Vestito l'abito prelatizio il 14 maggio 1699 e iniziata la carriera di Curia, l'A. fu nominato vicelegato di Ferrara. Nel 1701 fu inviato da Clemente XI nel ducato di Parma come commissario pontificio al comando di un presidio di truppe che il duca Francesco Farnese aveva richiesto per garantire la neutralità del suo stato, minacciata dalle truppe francesi ed imperiali. L'A., che svolse anche le funzioni di ministro plenipotenziario della S. Sede presso il Farnese, riuscì a conciliarsi il favore del duca ed in particolare di Elisabetta, futura regina di Spagna. Tornato a Roma, il 21 ott. 1706 fu nominato chierico della Camera apostolica e l'anno seguente prese gli ordini minori (25 sett. 1707) e quelli maggiori (16 ottobre); il 7 novembre fu consacrato arcivescovo di Rodi.

Nominato il 20 dic. 1707 nunzio a Napoli, raggiunse la sua sede il 31 marzo 1708. Dinanzi alla tensione prodotta dai decreti giurisdizionalistici emessi nel marzo 1708 da Carlo III d'Asburgo, l'A., scrupoloso esecutore delle direttive di Clemente XI, si trovò subito in conflitto con il potere civile, nella persona del viceré cardinale V. Grimani. Appianati nel gennaio 1709 i motivi principali del contrasto, il nunzio continuò a costituire il centro di raccolta del partito curialista e filospagnolo nella sua offensiva contro la pubblicistica giurisdizionalistica favorita dal governo.

Il 23 sett. 1713 l'A. passò alla nunziatura di Venezia, in un periodo in cui la nuova offensiva turca contro Venezia (dic. 1714 - estate 1717) pose a Clemente XI il problema di fornire aiuti ai Veneziani e di organizzare una lega di principi per la guerra contro gli infedeli.

Il 1° luglio 1720 l'A. fu trasferito alla nunziatura di Madrid, sede che egli raggiunse solo ai primi di novembre essendosi trattenuto durante l'estate a Piacenza, presso F. Farnese, per occuparsi del matrimonio del fratello di questo, Antonio. A Madrid, l'A., il quale era incaricato della composizione del conflitto apertosi fin dal luglio 1718 tra la S. Sede e la Spagna, ricevette un'accoglienza diffidente, e durante i primi mesi rimase presso la corte m posizione non ufficiale, poiché il governo poneva come condizione della ria. pertura della nunziatura la composizione preliminare delle divergenze con la S. Sede e la conferma degli indulti per la tassazione dei beni ecclesiastici. Incaricato da Clemente XI di ottenere la restituzione degli spogli sequestrati dal governo, l'A., nell'inverno, riuscì a raggiungere la soluzione di questi problemi preliminari e poté passare alla ripresa delle trattative per il concordato. L'11 marzo 1721 ricevette da Clemente XI i pieni poteri per la sottoscrizione, che gli vennero conferfermati da Innocenzo XIII nell'estate 1721. Da questo momento però l'A. conservò con la S. Sede un equivoco silenzio sulle trattative, finché, il 21 febbr. 1722, Innocenzo XIII, sollecitata una relazione, apprese che l'A. aveva interrotto le discussioni di fronte alla richiesta di Madrid di ulteriori limitazioni dell'immunità ecclesiastica. Nè le nuove pressioni della S. Sede ottennero dall'A. la ripresa dei negoziati. Da Innocenzo XIII e da Benedetto XIII l'A. fu inoltre incaricato di sorvegliare l'esecuzione della bolla del 13 maggio 1723 sulla riforma della disciplina ecclesiastica: azione "estremamente difficile per l'opposizione degli Ordini religiosi. Durante il pontificato di Benedetto XIII (1724-1730)le relazioni dell'A. con il governo spagnolo furono buone, e l'A. ebbe anche l'opportunità di rendere importanti servizi alla casa di Borbone. Tra l'altro, nel settembre 1724, su richiesta di Elisabetta Farnese, intervenne presso Filippo V per indurlo a risalire sul trono, cui aveva abdicato. Dopo il marzo 1725, durante l'interruzione delle relazioni diplomatiche tra Francia e Spagna, egli, corrispondendo con il nunzio di Parigi, funse da intermemediano costante tra le due corti. Spirato il periodo della nunziatura spagnola, l'A., il 2 ott. 1730, fu creato da Clemente XII cardinale con il titolo presbiteniale dei SS. Quattro Coronati, e fu ascritto alle principali Congregazioni (del Concilio Tndentino, dei Vescovi e dei Regolari, dell'Immunità e di Propaganda Fide).

Il 31 ottobre 1730 gli fu affidata la Legazione di Ferrara. Pare che qui la sua salute malaticcia gli impedisse di tenere saldamente le redini del governo. In particolare non riuscì in alcun modo a porre rimedio alla situazione annonaria della città ed a tenere a freno il rigoglioso contrabbando. Morì il 14 ag. 1734. Fu sepolto a Ferrara nella chiesa di S. Girolamo.

Bibl.: P. Litta, Fam. cel. ital., Aldobrandini,tav. IV; M. Guarnacci, Vitae et res gestae pontificum Romanorum...,II, Romae 1751, coll. 607-610; A. Frizzi, Memorie per la storia di Ferrara,V, Ferrara 1848, pp.188-190; Diario napoletano dal 1700 al 1709,in Arch. stor. per le provincie napolet.,X (1885), p. 629; M. Landau, Rom, Wien, Neapei während des spanischen Erbfolgekrieges,Leipzig 1885, passim;A. Baudrillart, Philippe V et la Cour de France...,III, Paris 1891, passim;P. Castagnoli, Il cardinale Giulio Alberoni,I, Piacenza-Roma 1929, p. 17; II, ibid. 1931, pp. 177, 202, 205; P. Roi, La guerra di successione di Spagna negli stati dell'alta Italia dal 1702 al 1705 e la politica di Clemente XI. Dal carteggio di Mons. A.A. e da altri documenti inediti...,Roma 1931; L. v. Pastor, Storia dei Papi,XV, Roma 1933, passim;F. Nicotini, Aspetti della vita sei-settecentesca napoletana. IV. Una controversia giurisdizionale nei primi anni del Settecento,in Bollett. d. Arch. stor. d. Banco di Napoli,I (1952),pp.87-112; R. Ritzler-P. Sefrin, Hierarchia catholica...,V, Patavii 1952, p.333; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.,II, col. 55.

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