ALGIA

Enciclopedia Italiana (1929)

ALGIA (dal gr. ἄλγος "dolore"; fr. algie; sp. algia; ted. Algie; ingl. pain)

Giovanni Mingazzini

Quando vi è un'irritazione o una lesione delle fibre sensitive periferiche o centrali, si producono dolori o algie. Questi dolori possono essere provocati da un'affezione dei nervi periferici (nevralgie), dei plessi nervosi (plexalgie), delle radici nervose (radicoliti), del parenchima midollare, del talamo, della corteccia. Le cause delle algie sono varie: tossiche, infettive, traumatiche, ecc. Le algie possono, quindi, essere periferiche o centrali (midollari o cerebrali). Le algie di origine centrale (come si hanno per lesione dei cordoni posteriori e nelle lesioni talamiche) sono sintomi di quadri clinici complessi, quali la tabe, i tumori e gli ascessi cerebrali, le malacie, ecc. Le algie periferiche più frequenti sono le nevralgie, che si dicono essenziali, quando non si conosce la causa che le ha prodotte; secondarie, quando se ne conosce la causa. Il fenomeno fondamentale che caratterizza le nevralgie è il dolore subiettivo isolato con scarsi segni obiettivi. Fra le più comuni forme di nevralgie sono da menzionare la prosopalgia o nevralgia facciale, le nevralgie intercostali, la lombaggine e la nevralgia sciatica. La cura deve mirare a togliere prima di tutto le cause che hanno provocato le algie. Si useranno poi contro il dolore i mezzi fisici (diatermia, termoterapia, idroterapia, ecc.) e i mezzi medicamentosi (analgesici).

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