alimentatore Apparecchio o dispositivo che ha il compito di somministrare, in modo continuo o intermittente, determinati materiali (solidi, liquidi, aeriformi) a impianti, macchine, apparecchi e serbatoi, oppure energia elettrica a macchine e apparecchi.
Nell’industria gli a. si distinguono in base alla natura del materiale fornito. Gli a. per solidi possono essere a. per oggetti e a. per materiali sciolti; i primi forniscono, a intervalli regolari, uno o più oggetti: tali sono, per es., gli a. delle barre nelle macchine utensili per ricavare dadi o bulloni, e gli a. di sacchi, cassette ecc. negli impianti di immagazzinamento; i secondi forniscono, a intervalli regolari, una prestabilita quantità di materiale, e si dicono a. dosatori se provvedono anche alla dosatura e alla pesatura del materiale. Gli a. per liquidi sono generalmente delle pompe; provvedono al rifornimento di acqua nelle caldaie, di combustibile nei forni ecc. Gli a. per gas sono compressori (per lo più di tipo volumetrico), utilizzati per es. per il rifornimento dei serbatoi (gasometri), oppure tubazioni per il collegamento degli impianti di produzione con quelli di distribuzione.
In elettronica l’a. è il circuito o complesso di dispositivi che provvede a fornire l’energia elettrica necessaria al funzionamento degli apparati; generalmente fa parte dell’apparato stesso e ha essenzialmente il compito di produrre una tensione continua il più possibile costante a partire dalla tensione alternata di rete (v. fig.). Gli a., nella loro costituzione più semplice, sono schematicamente formati da un circuito raddrizzatore e da un filtro elettrico necessario per livellare le componenti armoniche della tensione di rete presenti all’uscita del raddrizzatore. Nei dispositivi per i quali siano inaccettabili le variazioni della tensione continua così ottenuta, dovute sia all’ondulazione residua, sia a variazioni di ampiezza della tensione di rete, sia a variazioni del carico o eventualmente della temperatura, è necessario introdurre un opportuno stabilizzatore o regolatore della tensione ( a. stabilizzato). Fanno parte dell’a. anche eventuali organi di comando e di controllo dell’alimentazione (interruttori, voltmetri, amperometri ecc.).
alimentazione
Mentre nell’uso comune il termine a. indica esclusivamente o prevalentemente la scelta, la preparazione e l’assunzione dei cibi, in fisiologia esso assume un significato più estensivo, tale da prendere in considerazione tutte le trasformazioni fisiche, chimiche e fisico-chimiche che gli alimenti subiscono nell’interno del tubo digerente. Intesa in questo senso l’a. va considerata come il primo momento della nutrizione, ossia di quella complessa serie di fenomeni biochimici che condizionano la vita, lo stato di salute e l’omeostasi, e che consentono agli organismi viventi di conservarsi, differenziarsi, moltiplicarsi, adattarsi alle variazioni ambientali, di lottare contro le influenze sfavorevoli: gli agenti morbigeni.
Nelle moderne società industrializzate l’a. umana scaturisce dalla catena agroindustriale, da cui discendono produzione, trasformazione e condizionamento del cibo. L’impatto di fattori economici (come disponibilità, rete distributiva e potere d’acquisto) e socioculturali (come forza delle tradizioni e livello di educazione) determina la possibilità di accesso ai vari alimenti e la bontà della loro scelta. Tutto ciò, anche in funzione delle modalità di preparazione del cibo e della quantità ingerita, si riflette sulla biologia della nutrizione e, conseguentemente, sulla salute, in ragione degli squilibri per difetto o eccesso eventualmente determinatisi. Tenendo a mente le molteplici valenze socioeconomiche, biologiche ed epidemiologiche, che intrinsecamente la contraddistinguono, l’a. costituisce, pertanto, una sorta di sistema reticolare, da cui, per reciproche interazioni, dipende la qualità della vita.
1. Sviluppi della disponibilità alimentare
Disponibilità e varietà del cibo hanno esercitato un ruolo non secondario sullo sviluppo evolutivo della specie umana. Di fatto, se si dipende troppo da un particolare tipo di cibo, questo può venire più facilmente a mancare; se, invece, si mangia di tutto è meno probabile che l’indispensabile venga a mancare completamente. Si spiega così come l’Homo habilis, onnivoro, sia sopravvissuto allo Australopithecus robustus, ominoide che viveva di sola frutta, noci ed erbe. Superata l’epoca della caccia e della raccolta, lo sviluppo dell’agricoltura ha contribuito potentemente, con l’addomesticamento e l’allevamento di animali e la coltivazione di piante, ad allargare la base alimentare dell’uomo, pur riducendo la gamma delle specie vegetali ritenute commestibili. Tuttavia nel mondo antico e fino alla scoperta dell’America, le disponibilità alimentari furono limitate, se non addirittura precarie, ai fini della sussistenza, soprattutto per i gruppi più poveri. Nell’
2. I progressi della scienza dell’alimentazione
Il primo rilevante contributo all’approccio moderno alla scienza dell’a., scaturito con l’affermarsi del principio dell’osservazione diretta e della libera analisi critica, deve essere attribuito a Leonardo da Vinci, il quale, anatomizzando e descrivendo minuziosamente le strutture corporee nelle sue tavole, avviava, in assoluta libertà dai canoni allora dominanti, la riflessione sulle funzioni organiche. Storicamente un altro contributo prioritario va riconosciuto a
3. Carenze e squilibri alimentari
Due differenti situazioni si contrappongono oggi nel mondo: da un lato gli effetti di carenze gravi, più o meno estese, e, dall’altro, gli effetti di eccessi o squilibri nell’alimentazione. Nelle aree povere il problema di fondo è costituito da quanto A. Sen ha icasticamente identificato nell’ineguale ‘titolarità del cibo’, condizione ancora largamente diffusa nel mondo e che consiste nella disparità nell’accesso agli alimenti, cioè nella possibilità di procurarseli o meno, sia per difetto di produzione sia per scarso potere di acquisto e di mezzi di scambio. Si considera sottoalimentata la popolazione di tutte le età per la quale l’assunzione di energia (kcal pro capite per giorno) risulti inferiore al valore del metabolismo di base (MB) moltiplicato per il fattore 1,54. Si può constatare che un certo miglioramento è intervenuto negli ultimi anni. Questo miglioramento, riconoscibile nel complesso del mondo afflitto da povertà, presenta, tuttavia, larghi margini di disomogeneità: se la situazione è fortemente migliorata soprattutto nel Vicino Oriente e nell’America Centrale e Meridionale, rimane invece grave nell’Asia meridionale e gravissima nell’Africa subsahariana. Nel Vertice mondiale sull’alimentazione del 2008, svoltosi a
Struttura e qualità della razione alimentare sono sostanzialmente dipendenti dal reddito. A ogni incremento del livello di reddito pro capite corrisponde un aumento delle quote di energia fornite da proteine animali, lipidi visibili (cioè grassi di condimento animali e vegetali) e lipidi invisibili, contenuti in alimenti di origine animale, e zucchero (saccarosio). Parallelamente si verifica, per compensazione, una diminuzione delle quote energetiche fornite da proteine vegetali, lipidi invisibili di origine vegetale e amido. Questo comportamento ha trovato puntuale conferma in
Nell’ultimo periodo, interessi e indirizzi di studio e di applicazione si sono via via allargati in vista dell’obiettivo prioritario della qualità e della sicurezza dell’a. in tutti i suoi aspetti. A partire dai domini originari e classici della chimica, gli studi in materia della biochimica e della fisiologia si sono approfonditi ed estesi in un sempre più aperto intreccio interdisciplinare tra i più vari campi di ricerca, applicazione e meccanismi di feedback connessi con la vasta materia. Oggi, pertanto, alimentazione e nutrizione si collocano specularmente al centro di un sistema interattivo, il quale, per quanto riguarda il trasferimento dei risultati delle varie azioni e le ricadute politiche e sociali della iniziative intraprese, deve necessariamente poggiare sulla logica del rapporto costo-beneficio. Sono infatti evidenti gli apporti che dall’interazione tra le diverse discipline e aree di ricerca possono derivare per la comprensione dei processi e meccanismi di base, il miglioramento della qualità, la tutela della salute, lo sviluppo economico e il progresso sociale.
Si chiamano tensioni (o correnti) di a. quelle fornite agli elettrodi di alcuni componenti circuitali (transistore, cinescopio ecc.), per metterli in condizione di funzionare nel modo appropriato: a. del collettore, a. della placca (o a. anodica) ecc. Tranne che in qualche caso, tutte le tensioni di a. devono essere continue e danno luogo alle tensioni di polarizzazione degli elettrodi, intorno alle quali può variare il potenziale degli elettrodi stessi, in seguito all’applicazione delle tensioni di segnale.
La somministrazione di materiali o di energia destinati a far funzionare macchine o a venire elaborati in determinati apparecchi viene effettuata, per ciascun tipo di a., da un apposito alimentatore.
Nelle caldaie a vapore l’a. consiste nell’introduzione dell’acqua destinata a essere trasformata in vapore: è operazione essenziale per la continuità del funzionamento e l’acqua adoperata deve possedere particolari requisiti, tanto più quanto più elevata è la pressione di regime della caldaia. L’acqua di a. è introdotta in caldaia per mezzo di pompe o iniettori; talvolta sono usati alimentatori automatici. Di norma l’acqua di a. è preriscaldata, sia nei preriscaldatori o economizzatori utilizzanti il calore residuo dei gas combusti che abbandonano la caldaia, sia per mezzo di vapore spillato dalle turbine. La tendenza è di spingere il preriscaldamento, così da reintrodurre l’acqua a una temperatura vicina a quella che regna in caldaia.
Nei motori a combustione interna l’a. è l’operazione con la quale un motore viene rifornito del fluido occorrente per il suo ciclo, cioè dell’aria e del carburante. L’a. è naturale quando la depressione che si forma nel cilindro nella fase di aspirazione è sufficiente a richiamare il fluido all’interno del cilindro stesso: ciò si verifica nella maggior parte dei motori a combustione interna per usi terrestri e marittimi; in alcuni casi occorre invece l’a. forzata (o sovralimentazione), ossia il fluido deve essere spinto nel cilindro in pressione: ciò si verifica per es. nei velivoli in quota per la ridotta pressione dell’aria esterna e nei motori da competizione per l’elevata potenza specifica richiesta. Nei motori rotativi (per es., turbine a combustione) l’a. avviene, di solito, a opera di compressori, per l’aria, e d’iniettori, per il carburante, i quali immettono detti fluidi, nelle giuste proporzioni, nella camera di combustione; nei motori alternativi a iniezione per autoveicoli l’a. è naturale per l’aria e forzata, a mezzo di pompe d’iniezione, per il carburante, mentre è naturale nei motori a combustione, nei quali la miscela aria-carburante, formatasi nel carburatore, passa nei cilindri per aspirazione.
L’a. razionale del bestiame è uno dei fattori del successo nell’industria zootecnica. Si dice coefficiente di digeribilità di un alimento il rapporto percentuale tra la quantità di sostanza secca dell’alimento ingerito e quella espulsa con le feci; esso è tanto più basso, quanto maggiore è il contenuto in cellulosio di un alimento. La relazione nutritiva è il rapporto percentuale fra le proteine digeribili e gli idrati di carbonio e i grassi, ridotti questi ultimi allo stesso valore energetico dei carboidrati (moltiplicandoli per 2,4); essa è stretta quando è espressa da valori superiori a 1/6, larga nel caso contrario. La razione è la quantità di alimenti somministrata nelle 24 ore. Gli alimenti si distinguono in foraggi, voluminosi in rapporto al contenuto in principi nutritivi digeribili, e mangimi concentrati, con un’alta percentuale di sostanze alimentari digeribili.