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allegoria

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Arte

Figurazione pittorica o plastica di un concetto astratto. Si esprime soprattutto per mezzo di personificazioni e simboli. In quanto strumento di complesse rappresentazioni o programmi iconografici, è oggetto di studio dell’iconologia (➔), che già C. Ripa aveva identificato con l’a. letteraria, in quanto in essa i concetti si traducono in immagini.

Linguistica

Figura retorica per la quale si riconosce in una scrittura un senso riposto diverso da quello letterale. Aristotele la definì come una ‘metafora continuata’.

Secondo la tradizione greca, risalente a Omero, i poeti sarebbero ispirati dal dio e quindi nelle loro parole si doveva ricercare una sapienza nascosta. La necessità di un’interpretazione allegorica fu meglio avvertita quando il pensiero greco cominciò a respingere l’antropomorfismo e i comportamenti riprovevoli degli dei omerici: si suppose che altro fosse quanto intendeva dire il poeta. All’interpretazione allegorica ricorsero molti e tra questi il filosofo cinico Antistene. Dai cinici l’a. passò allo stoicismo che ravvisò nei miti allusioni ai fenomeni della natura permeata tutta dall’elemento divino e, con Cratete di Mallo, alla retorica divenendo elemento importante della cultura ellenistica, accolto in Roma da Cicerone e, confluendo con la tradizione ebraica, dal giudaismo alessandrino e dal cristianesimo. Sui cristiani operò la tradizione ermeneutica ellenistica, e la scuola di Alessandria diede considerevoli esempi di esegesi allegorica che fu applicata anche ad autori pagani come Virgilio, conciliando così l’ammirazione per il poeta e la nuova religione.

Nelle scuole medievali prevalse la lettura allegorica non solo dei testi poetici antichi e della scrittura sacra, ma di tutto l’universo (pietre, erbe, animali), considerato anch’esso ‘libro’ scritto da Dio e interpretato con le medesime tecniche ermeneutiche dei testi letterari; l’a. veniva sottoposta a sistematica elaborazione all’interno della teoria dei sensi della Scrittura, mentre le arti poetiche e figurative continuavano a usare l’a. come modulo espressivo e interpretativo.

Ripresa nel Rinascimento e nei tempi moderni, nel suo duplice aspetto di figura letteraria e canone ermeneutico, l’a. ha continuato ad avere valore nell’esegesi biblica, condotta in seguito attraverso la lettura allegorica e tipologica della Bibbia secondo moduli già delineati dalla patristica.

Vedi anche
simbolo Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita dalla funzione rappresentativa e simbolo si identifica con segno. antropologia Prendendo ... ermeneutica Arte, tecnica e attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili.  filosofia  Le origini dell’ermeneutica risalgono al mondo classico, dove sorse per stabilire l’esatto senso dei testi letterari (per es., i poemi omerici), sceverarne le parti autentiche da quelle ... Publio Virgìlio Maróne Virgìlio (o Vergìlio) Maróne, Publio (lat. Publius Vergilius Maro). - Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei poeti di Roma. Era di una famiglia ... iconologia Termine usato in relazione a trattati o raccolte di emblemi o immagini simboliche e allegoriche usate dagli artisti (particolarmente famosa è l’Iconologia di C. Ripa, 1593, con numerose edizioni successive). La definizione è stata ripresa nella moderna storiografia artistica per indicare lo studio, strutturato ...
Categorie
  • TEMI ICONOGRAFICI E DECORATIVI in Arti visive
  • LINGUISTICA GENERALE in Lingua
Tag
  • CULTURA ELLENISTICA
  • CRATETE DI MALLO
  • ANTROPOMORFISMO
  • FIGURA RETORICA
  • PENSIERO GRECO
Altri risultati per allegoria
  • allegoria
    Dizionario di filosofia (2009)
    Già Aristotele definì l’allegoria come una «metafora continuata», nel senso che, mentre la metafora consiste in un termine (o in una frase) trasferito dal concetto al quale propriamente si applica ad altro che abbia qualche somiglianza col primo, l’a. è il racconto di un’azione che deve essere interpretata ...
  • Allegoria
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)
    A. Ghidoli Si usa indicare con il termine a. una figura retorica ampiamente diffusa in campo letterario, nella quale la denotazione del mezzo significante serve a esprimere la connotazione dello stesso, mediante una decodificazione che porti alla rivelazione del valore significato. L'etimologia fa ...
  • ALLEGORIA
    Enciclopedia Italiana (1929)
    (dal gr. ἀλλεγορία, da ἄλλος "altro" e ἀγορεύω "parlo") Alberto PINCHERLE Guido MAZZONI Camillo CESSI Fu già definita (Aristot., Poet., 21; Cicer., Orat, 94; Quintil., IX, 2, 46) una metafora continuata; e veramente, a considerarla nei termini stretti, ha una fondamentale attinenza con l'espressione ...
Vocabolario
allegorìa
allegoria allegorìa s. f. [dal lat. tardo allegorĭa, gr. ἀλληγορία, comp. di ἄλλος «altro» e tema di ἀγορεύω «parlare»]. – 1. Figura retorica, per la quale si affida a una scrittura (o in genere a un contesto, anche orale) un senso riposto...
allegòrico
allegorico allegòrico agg. [dal lat. tardo allegorĭcus, gr. ἀλληγορικός] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’allegoria o appartiene all’allegoria: significato a., quello, diverso dal significato proprio, che un vocabolo, una frase, un testo,...
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