altare Superficie piana, talvolta a livello del suolo, più spesso elevata, su cui si compiono sacrifici (semplici offerte o immolazioni di vittime) alla divinità. È compreso nel numero delle installazioni rituali della maggior parte delle religioni conosciute.
I primi esempi di a., risalenti al Neolitico, hanno la forma di blocchi di pietra squadrati con cavità nella parte superiore o lavorati in forma di coppa. Tra i più antichi a. associati a templi si ricorda quello di
Arredo fisso della chiesa cristiana sin da 4° sec., l’a. presenta tipologie specifiche, dapprima piuttosto semplici: l’altarea. a mensa, costituito da una lastra (la mensa, fig. A), inizialmente in legno e quindi in pietra o marmo, sostenuta da un supporto centrale o da quattro angolari; l’altarea. a cofano, in cui la mensa poggia su una cassa rettangolare (fig. B); l’altarea. a blocco, in cui la lastra è sostenuta da un blocco di muratura di pari dimensioni (fig. C), e che si tende ad addossare alla parete. È associato alle reliquie dei martiri, poste nello spessore della mensa o del sostegno o nel pavimento sotto l’a., in un vano comunicante con l’esterno mediante un’apertura, la fenestella confessionis. Talvolta la mensa ha per sostegno un sarcofago o una vasca, motivo diffuso a partire dal Rinascimento. L’a. può essere ornato sulle facce del supporto da complesse decorazioni, rilievi, intarsi, rivestimenti di materiali preziosi. La faccia anteriore può avere un rivestimento decorativo mobile, di tessuto, legno o altri materiali, detto paliotto; per analogia il nome è usato anche per indicarne il rivestimento decorativo fisso. Può essere sormontato dal ciborio (➔). Dopo il Concilio di