AMANDOLA

Enciclopedia Italiana (1929)

AMANDOLA (A. T., 24-25-26)

Ettore Ricci

Comune marchigiano. Il centro capoluogo è situato nell'alto bacino del Tenna, con bellissima vista sui prossimi Sibillini, a 550 m. s. m., a 32 km. da Ascoli; capolinea della ferrovia del Tenna (Amandola-Fermo-Porto S. Giorgio). È nella provincia di Ascoli, mandamento di Amandola, diocesi di Fermo; possiede un ospedale, un acquedotto, due monti frumentarî, una cassa di risparmio (1862). In prossimità di Amandola vi sono tracce preistoriche. Nel 1248 le genti di tre castelli, Castelleone, Agello e Marabbione, sottrattesi ai Signori, formarono un centro murato, cui si unirono 50 ville (statuti del 1336 nella Biblioteca Fermana); nelle Costituzioni Egidiane Amandola è tra le civitates mediocres; dal sec. XIV al XVI, vi si nota una floridezza industriale (lane, maglie, tintoria, concia, cartiere, stampa); fu assediata e saccheggiata da F. Sforza. Il nome di Amandola è recente (Gregorio XVI) e le viene da un grande mandorlo di Castelleone. Caratteristici, al sommo dell'abitato, i ruderi del castello, e, sull'erta per salire a questo, una chiesa e chiostro di S. Agostino: la chiesa fu costruita nel XIV secolo da Antonio Migliorati d'Amandola, rinnovata nel sec. XVIII e restaurata al principio del XX; nella facciata è un portale a tutto sesto con decorazione goticizzante di Marino Cedrino (1468), il bel campanile è di Pietro Lombardo (1464). Il paese si adorna ancora di una grande chiesa gotica di S. Francesco, del principio del sec. XV, con portale del 1423, torre campanaria quadra cuspidata del '400, grande abside poligonale e, nel portale di destra, una lunetta con la Madonna, affresco del sec. XVI. Nei pressi sorge S. Maria a piè d'Agello, con affreschi del '400 di Panfilo da Spoleto; a 7 km. è notevole una badia del sec. VI rinnovata nel periodo romanico (S. Rufino e Vitale). Ad Amandola nacquero i Brunforti e il Carozzi, uomini d'arme, il beato Migliorati, il minore Andrea Schinoppi, teologo del concilio di Trento, Nicola Picucci giurista.

Il comune abbraccia un territorio montano, d'alte colline e alveo, con quote estreme di m. 1900 e 350; la superficie è di kmq. 68,89, la zona forestale-agricola è di ettari 6640; vi sono sorgenti sulfureo-ferruginose. Il territorio dà prodotti agricoli: patate eccellenti, granoturco, grano, vite; è estesa la coltura dei bachi; vasti pascoli alimentano ovini, che dànno buona lana e formaggi; sono ricercati i suini; si produce ancora legname da costruzione e combustione (faggio, castagno, carpino, acero, cerro, rovere). La popolazione era di 5045 abitanti nel 1881; di 5456 nel 1901; e di 6606 nel 1921 (presenti di fatto 5585), con una densità di 81 ab. per kmq.

Bibl.: Volumen statutorum communis et hominum terrae Amandulae (1470), 1547, in fol.; P. Ferranti, Memorie storiche della città di Amandola, i, storia politica, civile, economica e militare, fino al secolo XIX, Ascoli Piceno 1891.

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