AMEDEO IX, duca di Savoia

Enciclopedia Italiana (1929)

AMEDEO IX, duca di Savoia

Francesco Cognasso

Primogenito di Ludovico, duca di Savoia, e di Anna di Lusignano, nacque a Thonon il 1° febbraio 1435. Dopo il trattato di Cleppié (1453) sposò Iolanda di Valois, figlia del re di Francia Carlo VII, della quale era stato promesso sposo fin dal 1436. Salito al potere nel 1465, A. si affrettò ad imporre alla corte le tendenze pietistiche, che già dalla giovinezza lo avevano tenuto lontano dalle occupazioni militȧri e politiche. Rieco di virtù personali, era tuttavia assolutamente incapace di governare: la scarsa salute, gli attacchi epilettici lo avrebbero forse indotto ad abdicare, se la duchessa Iolanda, donna di grande energia, non glielo avesse impedito, per assicurare la successione ai proprî figli. La sua politica fu quindi tentennante, sia nel conflitto fra il re Luigi XI e la Lega del pubblico bene, sia nei riguardi del duca Galeazzo Maria, che, arrestato al suo ritorno dalla Francia, dopo la morte del padre, ma poi liberato per il timore di un intervento regio, rimase ostile a Savoia. La situazione si complicò quando fece ritorno a corte il fratello del duca, Filippo di Bresse, liberato per opera di Luigi XI dalla prigionia cui lo aveva costretto, per compiacere al padre, il duca Ludovico. Il contrasto fra la duchessa Iolanda e Filippo, inevitabile per l'atteggiamento d'indipendenza di quest'ultimo, era del resto nel piano di Luigi XI, che voleva annientare nella corte sabauda l'influsso borgognone ed evitare nello stesso tempo che si costituisse una coalizione sabaudo-veneziana contro lo Sforza, alleato della monarchia. Quando il marchese di Monferrato rifiutò al duca di Savoia l'omaggio richiestogli, a norma del trattato del 1432, per il Monferrato transpadano, scoppiò la guerra in Piemonte: Milano intervenne a favore del marchese, Iolanda si alleò con la Borgogna e con Venezia. Filippo di Bresse fu nominato capitano generale, ma poi venne a trattative, e nel 1468 si ristabilì la pace. Galeazzo Maria Sforza, secondo l'intesa con Luigi XI, sposò Bona di Savoia, sorella minore di A., contro la volontà del duca e di Iolanda; non riuscì tuttavia nel suo tentativo di ricuperare Vercelli.

Frattanto, Filippo di Bresse si allontanava dall'amicizia di Luigi XI di Francia e passava all'alleanza borgognona, mentre Iolanda, che teneva ora compiutamente nelle mani il governo di Savoia, inclinava di nuovo a Francia. Filippo di Bresse, appoggiato dal duca di Borgogna, cercò di impadronirsi dello stato, assediando Montmélian (1471), dove si trovava la corte; ma riuscì a far prigioniero soltanto A., mentre Iolanda si rifugiava a Grenoble. L'intervento di Luigi XI in Savoia e la pressione diplomatica di Milano e della Svizzera portarono all'accordo: Filippo di Bresse lasciò che A. ritornasse alla consorte, restituì le fortezze ed ottenne la luogotenenza. Iolanda condusse allora il duca in Piemonte, stabilendosi a Vercelli, sotto la protezione del duca di Milano. Filippo di Bresse dall'amicizia borgognona ritornava a quella francese, e l'opposto faceva Iolanda. A. morì a Vercelli il 30 marzo 1472, e fu sepolto in Sant'Eusebio. La pietà e la religiosità crearono attorno alla memoria di A. un'aureola di santità. Numerosi miracoli, avvenuti sulla sua tomba, determinarono un culto popolare a Vercelli e in tutto lo stato sabaudo, e, dopo un lungo processo di beatificazione, l'onore degli altari fu riconosciuto al santo duca da Innocenzo XI. Dall'unione con Iolanda, A. ebbe numerosi figli, dei quali, morto nel 1471 il primogenito, successe ad A. il giovane Carlo, sotto la reggenza della madre Iolanda.

Bibl.: F. Gabotto, Lo stato sabaudo da Amedeo VIII ad Emanuele Filiberto, Torino 1894.

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