AMERICAN FILM INSTITUTE

Enciclopedia del Cinema (2003)

American Film Institute

Marco Scollo Lavizzari

Ente indipendente e senza fini di lucro, fondato nel 1967 sotto l'egida del National Endowment for the Arts con finanziamenti pubblici e privati allo scopo di garantire la preservazione del patrimonio cinematografico e televisivo statunitense e la formazione professionale di giovani promesse del cinema, insieme a un costante impegno di approfondimento e divulgazione del fatto cinematografico nella società contemporanea.

Situato a Los Angeles e a Washington, l'AFI ha onorato i propri compiti statutari con attività molteplici finalizzate alla valorizzazione del cinema statunitense, dai suoi remoti esordi fino alle ultime tecnologie digitali, diventando sempre più un interlocutore privilegiato dell'industria cinematografica e un punto di riferimento per quanti in essa vogliano muoversi. Diverse sono le strutture di documentazione, formazione e sintesi cinematografica che fanno capo all'AFI. La memoria del passato è affidata alla Louis B. Mayer Library, biblioteca specializzata inaugurata nel 1969. Più di quattordicimila sono i volumi inerenti al cinema e al mondo audiovisivo e dello spettacolo raccolti in essa, cui si aggiungono una copiosa sezione di ca. cento periodici e fondi notevoli in quanto restituiscono rilevanti spaccati di singole personalità. Tra i fondi vanno soprattutto ricordati la Charles K. Feldman Collection, la Fritz Lang Collection, la Martin Scorsese Collection, la ristampa dei disegni di Sergej M. Ejzenštejn per Ivan Groznyj, ¡Qué viva México! e i suoi lavori teatrali, oltre a un posseduto, superiore alle cinquemila unità, di sceneggiature inedite, dai 'classici' del cinema americano agli ultimi prodotti e, ancora, più di quattromila copioni televisivi e ca. milleduecento sceneggiature di film per la televisione. Alla comunità dei cinefili l'AFI National Center for Film and Video Preservation, centro dal 1984 deputato alla necessaria organizzazione in database dell'ingente eredità filmica accumulata, ha messo invece a disposizione, con il National moving image database (NAMID) e l'AFI Catalog, repertorio comple-to di tutti i film statunitensi dal 1893, strumenti aggiornati di agile consultazione e ricerca. Una ricchezza di fonti sul cinema statunitense e la sua storia su cui si appoggia come solida base la corrente attività di formazione delle giovani generazioni operata dal Center for Advanced Film and Television Studies (CAFTS). Di approccio empirista, in tale istituto l'arte cinematografica viene insegnata con una continua attenzione a tutti gli aspetti pratici che interagiscono nella nascita di un prodotto audiovisivo, ricostruiti anche grazie all'esperienza diretta di personaggi già affermati del mondo del cinema; ambitissimo è l'accesso selezionato ai suoi master in Fine Arts, come ai corsi di montaggio, produzione, regia, scenografia, tecnica di scrittura del soggetto, tecnica fotografica e, a partire dal 1997, di tecnologie digitali. I fondi che sono stati elargiti dalla Rockfeller Foundation hanno finanziato dal 1974 il Directing workshop for women, corso di studi appositamente ideato per le donne aspiranti registe.Istituzione capace di gestire e di organizzare corsi e seminari sulle ultime frontiere abbracciate dal cinema, l'AFI si è anche contraddistinto per i restauri di pellicole fondamentali, come nel caso di Lawrence of Arabia di David Lean, presentato ufficialmente nel 1989, o di Spartacus di Stanley Kubrick, nel 1991, restauri svolti in collaborazione con società statunitensi e straniere di alta tecnologia. Nel 1975 è iniziata la pubblicazione del suo periodico "American film", e dal 1986 assegna il Maya Deren Award for Independent Film and Video.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE
TAG

Industria cinematografica

Stanley kubrick

Martin scorsese

Los angeles

David lean