amianto
Minerale del gruppo dei silicati, varietà di serpentino o di anfibolo, costituito da fibre sottilissime, più o meno flessibili e quindi più o meno adatte alla tessitura. L’a. ha trovato numerosi impieghi: preparazione di tessuti resistenti al fuoco e al calore, isolamento elettrico e termico, edilizia, filtrazione di liquidi corrosivi e di gas caldi, industria automobilistica. Le polveri d’a., se respirate, possono causare numerose e gravi malattie. Una fibra di amianto è 1.300 volte più sottile di un capello umano e non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa. L’esposizione all’a. prolungata nel tempo, o ad elevate quantità, aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarre malattie e, proprio a causa della sua comprovata elevata tossicità, in Italia, a partire dal 1992, la produzione e l’utilizzazione dell’a. sono vietate. Frammenti di a. si possono trovare nell’aria, all’esterno di edifici, provenienti dalle particelle eliminate dai freni o dalle frizioni delle auto e degli autocarri, mentre all’interno degli edifici essi provengono dall’invecchiamento e dal deterioramento di manufatti in cemento-amianto. Oltre ai processi di estrazione e di lavorazione dell’a., anche le operazioni di bonifica dei materiali contenenti a., se non adeguatamente eseguite, possono comportare gravi rischi per gli addetti ai lavori.