AMPEZZO

Enciclopedia Italiana (1929)

AMPEZZO

Carlo Battisti

. La Magnifica comunità di Ampezzo col suo centro in Cortina (v.), suddivisa in sestieri formati da casali sparsi, condivise la sorte del Cadore per tutto il Medioevo. Conquistata dagl'imperiali nel 1509, si dichiarò nel 1815 per Massimiliano che la incorporò al Tirolo. Ebbe tuttavia, pur nell'unità tirolese, proprî statuti, aboliti solo alla fine del sec. XVIII da Giuseppe II. Invaso dai Francesi nel 1797, l'Ampezzano fu unito nel 1810 al dipartimento del Piave, ma ritornò all'Austria col trattato segreto di Toeplitz, 1813, confermato due anni dopo al congresso di Vienna. Durante la guerra di redenzione, la IV armata italiana occupò, al di là di Cortina, i valichi alpini; le Tofane e il monte Piano furono teatro di gloriose, sanguinosissime battaglie. Dopo Vittorio Veneto, l'Ampezzano fu ricongiunto alla provincia di Belluno. Importantissima arteria stradale per il passaggio in Pusteria (qui si riannodano anche tutte le vie della regione dolomitica), l'Ampezzano fu attraversato nel Medioevo e nell'età moderna da una delle vie più frequentate del commercio veneto transalpino. Può darsi, ma non è definitivamente dimostrato, che di qui passasse una strada secondaria romana congiungente Belluno con Sebatum, al confine del Norico in Pusteria. L'iscrizione paleoveneta di M. Porè (Livinallongo) non basta ad attestare che la conca di Ampezzo sia stata abitata in epoca preromana. Il dialetto ampezzano ha una posizione intermedia fra il ladino centrale e il veneto: posizione determinata dalla postura geografica e dagli eventi storici. Il maggiore conservativismo linguistico di fronte agli altri dialetti del Piave è frutto della segregazione politica durante l'età moderna.

Bibl.: Storia medievale del Cadore, in Archivio storico cadorino, V (1902); M. Mayr, Welschtirol in seiner geschichtlichen Entwicklung, in Zeitschrift des deutschen u. ö. Alpenvereins, XXXVIII (1907); P. Pieri, L'Alto Adige nella guerra mondiale, il 9115-16 tra le Tofane, in Archivio Alto Adige, XX (1925). Per la dialettologia: G. I. Ascoli, Saggi ladini, in Archivio glottol. italiano, I (1873), pp. 377-381; V. Majoni, Cortina d'Ampezzo nella sua parlata, 1929.

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