Amsterdam

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Città dei Paesi Bassi (1.131.690 ab. nel 2018), nella provincia dell’Olanda Settentrionale, situata sull’estremo tronco del fiume Amstel canalizzato. È capitale dei Paesi Bassi (l’Aia è la sede del governo e dei sovrani).

Parte integrante della grande conurbazione del Randstad Holland (➔), è tra i maggiori poli dell’area più vitale d’Europa, all’interno della quale costituisce uno dei vertici del cosiddetto triangolo d’oro (gli altri due sono Bruxelles e Francoforte sul Meno); si configura sempre più come sede di attività terziarie avanzate e quaternarie, con funzioni prevalentemente politiche, culturali e finanziarie. A ciò si aggiungono le efficienti attrezzature portuali: il movimento commerciale ha raggiunto 65.461 milioni di t complessive nel 2004 (erano meno di 7 milioni nel 1950). Notevole anche il movimento di passeggeri, come pure l’adattamento alle nuove tecniche e dimensioni di trasporto delle merci. Il porto comunica con il mare per mezzo di un canale che sbocca nel Mare del Nord a IJmuiden; un altro canale collega A. al Reno. Gli insediamenti industriali sono venuti a creare una vera e propria cintura intorno all’agglomerato urbano, residenziale e d’affari. Alla tradizionale industria delle costruzioni navali si sono affiancate la raffinazione del petrolio e le industrie chimica, meccanica (automobili, macchinari), elettrotecnica. Altre attività secondarie, ma di notevole importanza, riguardano i settori alimentare, dell’abbigliamento, della lavorazione del legno e dei pellami, della fabbricazione di carta. Rinomata la lavorazione dei diamanti (A. fu capitale storica e mondiale del commercio di diamanti fino alla Seconda guerra mondiale). Rilevante il richiamo turistico. Nodo di comunicazioni terrestri e aeree (il movimento passeggeri dell’aeroporto è stato di circa 39.960 milioni di unità nel 2004, al quarto posto in Europa, dopo Londra, Francoforte e Parigi).

Villaggio di pescatori all’inizio del sec. 13°, feudo dei conti di Amstel, passò nel 1296 ai conti di Olanda, che ne favorirono l’espansione commerciale. Nel 1369 entrò nella lega anseatica; distrutta parzialmente da un incendio nel 1452, fu ricostruita e ampliata; nel 1482 si cinse di mura. L’ascesa non fu interrotta né dal dominio spagnolo né dalla concorrenza di Anversa. Dal 1530 si andò accentuando l’infiltrazione calvinista (in particolare tra la borghesia), finché nel 1578 una rivolta appoggiata dalle truppe di Guglielmo il Taciturno rovesciò il governo municipale alleato agli Spagnoli, allineando la città alle province dei Paesi Bassi in lotta per l’indipendenza. Ai primi del sec. 17° ospitava già una popolazione di circa 100.000 abitanti: sede della Compagnia delle Indie Orientali, divenne in quel secolo uno dei più grandi empori d’Europa. Poi declinò in conseguenza delle guerre di Luigi XIV (durante le quali A. ricorse alla rottura delle dighe per fermare l’invasore, 1672) e all’accresciuta potenza dell’Inghilterra. Risorse con la fondazione dello Stato dei Paesi Bassi.

La città vecchia, solcata da canali (grachten), ha pianta semicircolare: i canali Heerengracht, Keizersgracht e Prinsengracht, concentrici, segnano le fasi del suo sviluppo. Tra gli elementi salienti della struttura urbanistica va ricordata la ‘linea difensiva’ (insieme di dighe e idrovore che consentivano l’allagamento del territorio circostante per proteggere la città da assalti militari), che nel 1996 è stata iscritta nella lista dei beni culturali considerati dall’UNESCO patrimonio mondiale. Nel sec. 20° sono stati creati nuovi quartieri, tra i più classici esempi di urbanistica (Amsterdam-Sud e Overijssel); del 1934 è il piano regolatore di C. van Eesteren, mentre dopo il 1945 si è avuta una politica attenta alle finalità sociali e alla ristrutturazione dei vecchi quartieri (Jordaan, Nieuwmarkt).

Tra le emergenze architettoniche più antiche vi sono la porta S. Antonio (1488), le torri (Munttoren, Montalbaanstoren, Schreierstoren, sec. 15°), la Oude Kerk (14° sec., rimaneggiata 1565), la Nieuwe Kerk (1408-1536). Del sec. 17° (piano di ampliamento di H. Staets, 1612) sono il Tuighuis (1606), la Zuiderkerk , la Oostkerk e la Noordkerk (tutti di H. de Keyser); la sede della Compagnia delle Indie Orientali (1658). A J. van Campen si devono l’antico municipio, imponente edificio classicheggiante (1665, poi Palazzo Reale) e molte case patrizie. Le case della seconda metà del Seicento (Ph. Vingboons e D. Stalpaert) e quelle della prima metà del Settecento, d’impronta palladiana, determinano il carattere della città. La stazione centrale e il Rijksmuseum (P.J.E. Cuypers, 1877-85) sono in stile seicentesco, mentre la Nuova Borsa (H.P. Berlage, 1898) segna l’inizio di un rinnovamento architettonico di valore internazionale. Nel 20° e 21° sec. le opere di R. Piano, S. Holl o degli studi MVRDV e West 8 pongono A. al centro della ricerca architettonica contemporanea.

Il Rijksmuseum, con l’annesso Gabinetto delle Stampe, è tra i più importanti musei del mondo (F. Hals, Rembrandt, J. Vermeer). Lo Stedelijkmuseum ha una notevole galleria d’arte moderna; vi è annesso il Museo dell’Estremo Oriente e dell’India. Importanti anche i musei dell’Istituto Indonesiano, Allard Pierson, Fodor, Museo Van Gogh (1973, G. T. Rieveld).

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