Ananìa

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1. Santo; cristiano di Damasco che, in seguito a una visione, visitò s. Paolo, e imponendogli le mani gli restituì la vista e lo battezzò, rivelandogli la sua missione (Atti, 9, 10-18; 22, 12-16). Tradizioni posteriori lo dicono laico, altre sacerdote; o ne fanno uno dei 72 discepoli, primo vescovo di Damasco, martire. Festa, 1º ottobre per i Greci, 25 gennaio per i Latini, 5 0ttobre per i Siri, 20 giugno per i Copti. 2. Figlio di Nebedeo, chiamato Ananos da Flavio Giuseppe, creato sommo sacerdote nel 47 d. C. circa (m. 66 circa); inviato prigioniero a Roma nel 52, tornò prosciolto in Palestina: presiedette il Sinedrio innanzi al quale fu condotto s. Paolo, che percosse sinché questi rispose vivacemente, ignorando che fosse il sommo sacerdote; con altri accusò poi s. Paolo innanzi al procuratore Felice (Atti, 22, 2-5; 24, 2 segg.). Secondo alcuni (Loisy), A. non sarebbe stato più sommo sacerdote in quell'anno; secondo altri, fu destituito nel 59 circa. Sarebbe stato ucciso all'inizio della rivolta giudaica dai sicarî comandati da suo figlio Eleazaro.

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