Schlüter, Andreas

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Scultore e architetto (n. Amburgo, o Danzica, forse 1659 - m. Pietroburgo 1714). Si formò forse a Danzica e dal 1681 lavorò in Polonia (decorazione del pal. Krasinski a Varsavia, 1689-93; monumento a Jacob Sobieski nella parrocchiale di Zolkiev, 1692-94). Dal 1694, chiamato a Berlino dall'elettore Federico III (poi Federico I di Prussia), insegnò nell'accademia di scultura e, dopo un viaggio in Italia (anche per acquistare calchi dall'antico a Roma) e in Francia, ebbe importanti commissioni: decorazione delle chiavi di volta di finestre e porte dell'Arsenale (1696), monumento equestre del grande elettore (1697-1700, ora davanti al castello di Charlottenburg), opere che rivelano per l'intensa espressività, più che l'influenza del barocco romano, assonanze con l'arte tardoellenistica e michelangiolesca. Seppur autodidatta come architetto, fu incaricato (1698) di dirigere i lavori del castello (danneggiato durante la seconda guerra mondiale e demolito nel 1950), che rivela, al di là dei riferimenti al progetto berniniano del Louvre, una matrice linguistica tardorinascimentale d'ispirazione michelangiolesca, sottolineata dall'uso dell'ordine gigante e dalla predilezione per la decorazione scultorea. Dure critiche, in particolare per il cedimento strutturale di parti del palazzo e della torre della Zecca (1701-04), comportarono il suo allontanamento dall'incarico (1707). Della villa Kamecke (1712; distrutta nel 1945) rimangono le statue (Berlino, Staatliche Museen) che la ornavano. Dopo il 1713 lavorò alla corte di Pietroburgo.

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